Ascom: «Basta laghi ridotti a pozze»

BELLUNO. La siccità sta mettendo a dura prova la tenuta del territorio bellunese, costringendo alcuni comuni come Lamon a sospendere l’erogazione dell’acqua nelle ore notturne e a chiedere l’intervento (da ieri fino al 17 agosto) delle autobotti dei vigili del fuoco per rifornire le vasche del paese. Altri comuni, in cui il turismo è importante, fanno i conti con i laghi abbassati proprio in piena stagione.
Su questo prende posizione il presidente di Confcommercio, Paolo Doglioni che richiama l’attenzione sul «rispetto del paesaggio come bene economico».
Ascom contro i prelievi dei laghi. «Confcommercio Belluno è stato tra i primi in provincia a far presente a media e amministratori locali il problema del costante svaso nel corso della stagione estiva dei laghi», precisa Doglioni. «Già nel 2010 infatti si erano tenuti incontri con gli attori istituzionali e si era proceduto a sensibilizzare mediante comunicazioni formali le amministrazioni centrali, affinché agissero in favore del mantenimento di un livello decoroso degli invasi durante la stagione turistica. Ma ancora oggi per i laghi del Centro Cadore e del Corlo si paventa, in un estate torrida come quella in corso, il rischio di vederli trasformare in “pozze”».
Il presidente dell’Ascom confronta la realtà locale con quella delle province autonome limitrofe evidenziando come «ciò che per altre vallate e territori a vocazione turistica è considerato un punto di eccellenza, per la provincia di Belluno invece diventa un elemento penalizzante mutilando il paesaggio (inserito nei beni soggetti a tutela da parte dell’Unesco) per azioni che molto spesso si sono rivelate di dubbia utilità».
Doglioni cerca quindi di capire quali siano effettivamente i costi e quali i benefici delle azioni di svaso «in un momento in cui il nostro paesaggio dovrebbe presentarsi nella maniera migliore. È giusto quindi approfondire chi sopporta i costi di queste azioni e a vantaggio di chi sono i benefici. Chiediamo pertanto il rispetto e la valorizzazione del paesaggio che sono alla base di un economia che intende vocarsi al turismo e che rappresentano il vero e proprio “prodotto” da proporre, da parte degli operatori, su un mercato che risulta sempre più complicato, sempre più globale. Senza un contesto territoriale da poter proporre in maniera certa, risulta dunque impossibile fare turismo e dunque creare una economia stabile in montagna. Le esigenze delle nostre comunità devono essere messe sullo stesso piatto della bilancia rispetto a quelle dei consorzi irrigui della pianura, con questi soggetti, attraverso i nostri rappresentanti politici, dobbiamo dialogare e far capire a loro, ancora una volta, che il presidio della montagna si attua dando un futuro economico alle comunità che la popolano e che molto spesso le azioni che mutilano il nostro ambiente e paesaggio comportano danni enormi per noi e benefici irrisori per la pianura, attraverso interventi di dubbia efficacia».
La siccità nei comuni. Continua la situazione di emergenza idrica nei comuni di Lamon e Sovramonte. Da ieri hanno ripreso i rifornimenti delle vasche, con le autobotti di vigili del fuoco e Bim Gsp. E per quanto riguarda Lamon questa attività continuerà fino a lunedì. Sotto osservazione restano ancora San Gregorio nelle Alpi e Pedavena.
Acqua di nuovo potabile. L’acqua è tornata potabile a Longarone in località Igne, a Santo Stefano di Cadore in località Casada Alta, a Sappada in località Cima Sappada e Borgata Lerpa, a San Pietro di Cadore in via Nuova.
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