Ascensore per i disabili, tutti scagionati

CORTINA. Ascensore abusivo per disabili? Assolti perché il fatto non sussiste. È finita con la sentenza dell’abbreviato, pronunciata dal giudice Sgubbi, la vicenda della villetta di Cianderies, a Cortina. Ascoltate le richieste dei difensori dei committenti Pierangelo Girardello e Alessandra Notargiacomo (Ravagnan); della progettista e direttrice dei lavori Ambra Piccin (De Vecchi) e di Gianmarco Mattiazzo e Luca Menardi Ruggeri, i legali rappresentanti di Fratelli De Rigo e General Contract. Mentre per il pm D’Orlando riteneva tutti colpevoli e aveva chiesto ammende tra i 10 e i 12 mila euro.
Due ore di camera di consiglio per l’assoluzione, dopo che già l’udienza era lunga: «Finalmente è stata fatta giustizia», sono state le prime parole di Luigi Ravagnan del foro di Venezia, «questa è una sentenza molto importante, soprattutto per i disabili. Ce n’era uno in famiglia, anche se si è detto di no, ad ogni modo i miei assistiti hanno pagato tutto quello che dovevano pagare e non hanno chiesto finanziamenti». I colleghi hanno sottoscritto, a cominciare dal bellunese Sandro De Vecchi.
Tutto si è svolto all’interno dell’auletta delle udienze preliminari del palazzo di giustizia, visto il rito alternativo sulle carte dell’accusa e le informazioni non possono che essere frammentarie. La vicenda era iniziata con i cinque indagati per abuso edilizio, dopo che erano stati il notaio padovano Roberto Doria e la moglie Roberta Bevilacqua, proprietari dell’appartamento al primo piano, a segnalare la situazione. Il 20 luglio dell’anno scorso il gip Montalto aveva emesso un decreto penale di condanna a 10 mila 500 euro per ciascun imputato, come proposto dal pm Pavone. Le difese hanno fatto opposizione e chiesto l’abbreviato.
C’è un documento del Comune, nel quale c’è la risposta al Tar, che gli aveva chiesto di entrare nel merito, spiegando come mai, secondo quell’ufficio, i lavori nella villetta fossero a norma. «Il documento dimostra oltre ogni dubbio che Piccin ha operato nel rispetto di tutte le normative», spiega De Vecchi, «il suo lavoro è stato conforme alla legge, dopo il più scrupoloso esame dei fatti e della legislazione. Per operare legittimamente non occorre l’attuale presenza di persona impedita in casa, ma si può fare di per sé».
«Mai Girardello e Notargiacomo hanno detto che ci fosse un disabile in appartamento, tanto che hanno pagato gli oneri» ha aggiunto Ravagnan.
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