Artigianato creativo e imprenditori tenaci: in via Mezzaterra la rinascita è servita

BELLUNO. Una seconda giovinezza per via Mezzaterra? La storica direttrice principale del centro, scivolata nei secoli sempre più nel dimenticatoio per via dello sviluppo di nuove vie di comunicazione a nord della città, sta accogliendo alcune nuove attività che fanno ben sperare per la nascita di un nuovo polo per l’artigianato e la creatività locali.
«Quando abbiamo aperto qualche anno fa nessuno avrebbe scommesso su di noi», spiega Salvatore Bramante, proprietario del Lettherarium, negozio e sala da tè situato nella galleria di via Mezzaterra. «Stiamo andando meglio delle aspettative nonostante non serviamo alcolici ma prodotti di nicchia e miscele di tè ricercate. Veder nascere nuovi negozi in questa zona è bellissimo e sono molto contento che si stia creando, senza che nessuno lo avesse pianificato, una via dedicata alle attività etiche e particolari. Ora serve ancora uno sforzo da parte di altri giovani per aprire altre realtà in linea con quelle esistenti, una via bella come via Mezzaterra merita di ospitare negozi di questo livello. Inoltre se si aprisse qualche ufficio creerebbe indotto per mandare avanti il tutto».
Anche Andrea Codoro, uno dei creatori del progetto di coworking Distretto creativo nato al civico 24, parla di momento positivo per l’attività: «Abbiamo scelto via Mezzaterra proprio perché ne avevamo notato il declino e volevamo fare qualcosa per sfruttare uno dei tanti spazi vuoti. I primi mesi sono stati difficili ma dall’inizio del 2018 stiamo registrando un notevole miglioramento, ospitiamo corsi di social marketing, fotografia e altri proposti da privati e l’interesse per il nostro lavoro sta decisamente crescendo».
«Come amministrazione siamo a piena disposizione per sostenere chiunque voglia far nascere nuove attività in quella parte del centro», spiega l’assessore Franco Frison. «Oggi ci vuole un gran coraggio ad aprire un negozio perché far fronte alle spese non è sempre facile, però sono contento che il coraggio e la passione dei giovani imprenditori bellunesi stia trasformando in realtà le tante buone idee nate sul territorio. Stiamo guardando con favore alla formazione di questo polo creativo e innovativo che sta portando in città innovazione e specificità molto particolari».
E se da un lato ci sono nuove attività, dall’altro c’è chi in via Mezzaterra opera da anni. E ha investito per rinnovare il proprio locale. È il caso di Massimo Volpon, titolare del bar Helvetia. Dal 1991 presente lungo la storica via cittadina, due anni fa si è spostato poco più su, in un locale più ampio e che offre maggiori servizi ai clienti. «La speranza è che ci siano sempre più persone che decidono di investire e di aprire un’attività lungo questa via, che è bellissima», racconta Volpon, che vuole lasciare un messaggio positivo. «Io ho fatto la scelta di rimanere qui per ragioni di licenza ma anche affettive. È vero che una volta c’erano molti più uffici e negozi che man mano hanno chiuso, e oggi c’è meno gente che percorre via Mezzaterra, ma qualche attività nuova c’è ed è positivo».
L’unico appunto di Volpon è nei confronti del Comune, «che in campagna elettorale parlava tanto di interventi per rilanciare via Mezzaterra, ma finora non ne abbiamo visto nessuno. Speriamo arrivino».
Frison parla anche dello stretto legame tra il rilancio di via Mezzaterra e i progetti di rigenerazione urbana che si stanno portando avanti in questo momento, in particolar modo la ciclovia del Piave: «La realizzazione di una rete di percorsi così attrattivi per il cicloturismo e per il turismo tradizionale lungo la riva destra del Piave», spiega l’assessore, «creerà un indotto importante per il turismo del centro storico e farà aumentare notevolmente la domanda di posti letto, il che potrebbe spingere molti proprietari di immobili sfitti nella zona di via Mezzaterra a trasformarli in bed and breakfast. Inoltre, una delle due direttrici che raggiungeranno il futuro ponte di punta Anta nei suoi due imbocchi rivolti verso la città, collegherà proprio la storica via d’accesso attraverso porta Rugo. Con questo progetto contiamo di risollevare le sorti di quella parte del centro collegandolo direttamente con le bellezze naturalistiche, ancora poco valorizzate, del parco fluviale cittadino fino ai confini con Ponte nelle Alpi».
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