Farmacista e cliente sequestrati a Belluno: arrestato moldavo armato di coltello
Paura nella farmacia Santo Stefano: un uomo di 40 anni ha minacciato il titolare con un coltello, trattenendolo in ostaggio per oltre un’ora e mezza. Coinvolto anche un cliente entrato durante il sequestro

Sequestrato in farmacia, sotto la minaccia di un coltello. Un’ora e mezza di paura per il dottor Gianfranco Alesci della Santo Stefano, fino all’attesissimo intervento dei carabinieri, che hanno arrestato e portato nel carcere di Baldenich un cittadino moldavo di una quarantina d’anni. Nel frattempo, era entrato un vero cliente e anche lui è rimasto in ostaggio, anche se un periodo inferiore di tempo.
L’uomo è indagato per sequestro di persona e tentata rapina aggravata e si trova detenuto nel carcere di Baldenich. Risultava già in libertà vigilata e molto difficilmente tornerà presto in giro.
L’arresto dovrebbe essere stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari, con l’applicazione della custodia cautelare, se non altro perché il soggetto ha commesso un paio di reati molto gravi, mentre era sotto stretta osservazione.
Non si sa bene cosa gli sia passato per la testa venerdì scorso, quando è entrato nella farmacia di piazza Santo Stefano pochi minuti dopo l’orario di apertura pomeridiano: «Mi ha chiesto un certo tipo di farmaco per il sistema nervoso, dopo di che ha tirato fuori un coltello ed è rimasto nel negozio senza che potessi fare niente. Non nascondo il fatto di aver avuto molta paura, anche perché non sapevo con chi stavo avendo a che fare».
Ci sono stati dei momenti di dialogo, ma poco meno che a senso unico. Bisognerà capire se fosse sotto l’affetto di alcolici o psicofarmaci o meno, certo non ha articolato grandi ragionamenti: «Frasi sconnesse, relative al fatto che quello sarebbe stato il suo ultimo giorno di vita e forse anche il mio. Discorsi indubbiamente spaventosi, che mi hanno preoccupato».
La farmacia Santo Stefano è l’ex Venturelli, per capirsi. La gestione è cambiata quattro anni fa e la sua collocazione è nella piazza omonima, di fronte alla chiesa e al pub Speakeasy 1920. Centralissima e frequentata, anche perché proprio accanto c’è un ambulatorio medico di più recente apertura. Eppure quel pomeriggio è sembrato che il tempo non passasse mai. Gli orologi parevano fermi: «Sembrerà strano, ma per più di un’ora non è venuto a trovarmi nessun altro cliente. Manco a farlo apposta. Magari qualcuno avrebbe potuto aiutarmi a risolvere una situazione oggettivamente difficile e molto pericolosa».
A una certa ora, un possibile salvatore si è anche presentato all’uscio, ma niente purtroppo è cambiato in meglio: «Anzi, la situazione è addirittura peggiorata, perché i sequestrati sono passati da uno a due: io e questo ignaro signore, che non c’entrava niente e si è trovato, suo malgrado, nella mia stessa condizione. Meno male che, a una certa ora, è arrivata la pattuglia dei carabinieri e ha provveduto ad arrestare questo soggetto, che già si trovava in libertà vigilata e non poteva certo permettersi di comportarsi in questo modo».
Tanto meno con un’arma in pugno: «Una lama da alcuni centimetri, potenzialmente molto pericolosa, che è stata sequestrata dai militari e credo che attualmente sia a disposizione della magistratura. È finito in questa maniera un pomeriggio davvero brutto e preoccupante, sia per me che per quest’altra persona. Fisicamente sto senz’altro bene e non ho riportato conseguenze, in ogni caso spero di non rivivere mai più una situazione come questa».
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