Archivi digitalizzati: premiati i giovani

Longarone. Riconoscimenti del Comune ai ragazzi che hanno partecipato a importanti attività estive

LONGARONE. Volontari sugli scudi per l’attività estiva tra cui spicca l’innovativo lavoro di digitalizzazione degli archivi storici dell’anagrafe. Con una cerimonia in municipio promossa dal Comune e dal Csv Belluno l’amministrazione ha voluto dare un riconoscimento a tre gruppi, di giovani, che questa estate hanno dato una mano alla comunità in vari settori. In primis i 6 ragazzi che nei mesi scorsi hanno aiutato per il trasloco di attrezzatura e libri a Castellavazzo durante lo spostamento dei plessi scolastici dalle elementari alle materne, coordinati dal consigliere Manuel Bratti. Poi tre giovanissimi aiuto educatori che hanno supportato il centro estivo di Verde Verticale, rappresentata da Laura Battagia.

Infine il progetto di digitalizzazione dei registri storici dell’anagrafe promossa dal Comune con la collaborazione tecnica del Centro Studi Bellunese. Si è messa al lavoro una squadra di ben 11 volontari, coordinati dall’esperta archivista Martina Strazzabosco del Centro Studi Bellunese, che hanno operato in sinergia con vari uffici comunali. Presenti anche giovani di diverse zone della provincia, alcuni dei quali in alternanza scuola-lavoro, altri con il programma “Csv volontario anche tu” che permette il riconoscimento di crediti scolastici. Gli stessi protagonisti poi hanno illustrato al pubblico alcune ricerche come l’analisi di emigrazioni, nomi e località di nascita dei nati a cavallo tra i due secoli scorsi.

«Grazie all’operato dei volontari», spiega il sindaco Roberto Padrin «è stata creata, per la prima volta in Provincia di Belluno, una banca dati digitale dei registri dell'anagrafe comunale, nel nostro caso specifico dall'anno 1871 al 1946. Tutto era nato dall’esigenza di salvare i nostri registri cartacei che si stavano deteriorando. Ora chiunque con una semplice richiesta all’ufficio anagrafe potrà accedere ai dati di quelle annate per fare ricerche. Il prossimo anno contiamo di proseguire con questo lavoro, magari con l’allargamento all’ex comune di Castellavazzo». «Questo esempio dovrebbe essere seguito anche da altri comuni» aggiunge il presidente del Centro studi Bellunese Antonio Barattin. «Continua la sinergia tra volontariato ed enti locali», conclude Paolo Capraro, Csv Belluno, «con il nostro centro che sta attivando protocolli a vari livelli come scuole ed enti pubblici».

Enrico De Col

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