Arabba, alla scoperta del Centro valanghe

ARABBA. Grande successo di “Porte aperte all’Arpav”.Un centinaio i partecipanti all’iniziativa che ha permesso di scoprire dove e come nascono i bollettini meteo del Centro Valanghe di Arabba. Sono arrivati da tutto il Triveneto: da Trieste, Portogruaro, Vicenza, Verona e anche dal Trentino per visitare la struttura del Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio dell’Arpav, dove da trent’anno si studiano il clima e le valanghe, ma soprattutto si emette un bollettino meteo che è tra i più consultati e attendibili. «Gente molto interessata», racconta il direttore Francesco Sommavilla. «Tra questi tanti appassionati di montagna, gente che fa scialpinismo».
Ovvero quelli che, ma purtroppo la realtà ci dice il contrario, dovrebbero fare dei bollettini meteo e valanghe la loro bibbia quotidiana. «Tutti ci hanno espresso apprezzamento per l’iniziativa. Erano entusiasti e in tanti hanno chiesto di ripeterla per farci venire i loro amici».
Prevista anche a un’escursione a Portavescovo, dove l’Arpav ha una delle sue 21 stazioni di rilevamento sparse dal Peralba al monte Baldo. Accompagnati dallo stesso Sommavilla e dal tecnico Alvise Tomaselli, responsabile dell’ufficio difesa valanghe del Centro, i partecipanti hanno potuto salire in funivia e vedere come viene eseguita una prova stratigrafica e penetrometrica del manto nevoso. Un’operazione che i tecnici dell’Arpav effettuano ogni settimana o al massimo due e che è alla base per la redazione e l’emissione del bollettino delle valanghe. «Non pensavamo che dietro a una previsione sul pericolo delle slavine ci fosse una tale mole di lavoro e di analisi da parte dei tecnici», è stato il commento unanime.
Ma la stazione di Portavescovo è stata scelta come campo di dimostrazione anche per un altro motivo. Sui pendii la Sofma ha da tempo installato alcune apparecchiature speciali per il distacco controllato delle valanghe; il Catex, che sfrutta l’esplosivo come detonante per il distacco del manto nevoso instabile e il Gazex che invece usa una miscela di gas. I tecnici Arpav, insieme a quello della Sofma Maurizio Denicolò, hanno così potuto tenere una lezione anche sulle tecniche di difesa e prevenzione dalla valanghe.
Visitata anche la sede del Centr,o che si trova lungo la strada per il Passo Campolongo. Sotto la guida esperta e competente del previsore Thierry Robert Luciani e di Tiziana Corso, tecnico delle neve e delle valanghe, i visitatori sono stati accompagnati a scoprire le sofisticate apparecchiature informatiche, i computer collegati ai satelliti, grazie ai quali i previsori del Centro elaborano i bollettini. «I dati acquisiti vengono poi elaborati grazie a dei modelli matematici, ed è qui», spiega ancora Sommavilla, «che il previsore deve metterci del suo per interpretarli». «Qui da noi», conclude Sommavilla, «le porte sono sempre aperte. Ci sono tanti turisti che vengono a visitare il Centro. In primavera abbiamo le scolaresche. Chi è interessato può venire quando vuole».
Lorenzo Soratroi
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