Biosfera Unesco, la foresta del Cansiglio si candida a entrarci
La richiesta del riconoscimento, analogo al Grappa, parte da Veneto Agricoltura e dall’esperto professor Pierluigi Petrillo. Il consigliere Bet: «Modello di sostenibilità, un luogo magico dove natura, storia e cultura si intrecciano»

Se il Piave è “la spiaggia dei poveri”, il Cansiglio lo è per la montagna. Ecco perché in questi giorni di grande caldo l’altopiano è invaso di auto, oltre che di biciclette, Il sold out lo ha fatto soprattutto il riaperto Rifugio Sant’Osvaldo, mentre i camper, dopo aver riempito la vicina piazzola attrezzata, hanno occupato anche buona parte del parcheggio.
E mentre i carabinieri Forestali di Vittorio Veneto aspettano gli appassionati, domenica 6 luglio, per far loro conoscere gli itinerari dei rapaci, ecco che sta maturando una interessante candidatura. Avete presente la Riserva della Biosfera sul Grappa? Bene, per il Cansiglio è allo studio la richiesta di un analogo riconoscimento: di “Mab Unesco”, Man and the Biosphere.
Il progetto e il sostegno di Bet
Come, per intenderci, il Grappa. «Il progetto, coordinato da Veneto Agricoltura in collaborazione con il professor Pierluigi Petrillo dell’Università La Sapienza di Roma, esperto di procedure Unesco, ha già visto la definizione di una road map da percorrere insieme – fa sapere il consigliere regionale Roberto Bet, che si sta occupando di questo percorso -Si tratta di un’iniziativa strategica per promuovere uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di storia e biodiversità del Veneto, in piena sinergia con gli attori locali, il mondo accademico e le istituzioni regionali».
Il Cansiglio è una foresta unica nel suo genere. La faggeta vetusta, con esemplari secolari che affondano le radici nella storia della Serenissima, rappresenta un modello di gestione forestale sostenibile già attuato nei secoli dalla Repubblica di Venezia, che qui attingeva legname pregiato per costruire le sue navi: il celebre “bosco da reme”. «Un’eredità di certificazione forestale ante litteram che oggi assume ancora più valore in un’ottica di transizione ecologica – sottolinea ancora Bet -. Ma il Cansiglio è anche memoria viva di culture e comunità: i Cimbri, popolo germanofono, hanno lasciato tracce indelebili di lingua, tradizioni e architetture. Un’identità composita che rafforza la candidatura del territorio come modello di convivenza fra uomo e natura».
I visitatori
Sabato 28 giugno è stato compiuto un ulteriore passo importante: è stata inaugurata la nuova gestione del Rifugio San Osvaldo, di proprietà di Veneto Agricoltura, presidio simbolico e operativo del rilancio del Cansiglio, al quale stanno lavorando Veneto Agricoltura e il suo direttore generale Nicola Dell’Acqua.
I Comuni coinvolti
Il progetto della biosfera nasce comunque dal basso. Il sostegno delle amministrazioni comunali di Tambre, Fregona e Alpago, ma anche dei Comuni di tutta l’area trevigiana e bellunese coinvolti è fondamentale, sostiene l’esponente regionale, ma ora serve un nuovo atto di responsabilità e impegno collettivo. Bet chiede che sia riattivato il Tavolo del Cansiglio, con la partecipazione convinta degli stakeholder, degli operatori economici, del mondo accademico (Università di Padova e di Venezia), delle comunità locali, del volontariato, della promozione turistica e anche dello sport. «Il Cansiglio è un modello di sostenibilità, un luogo magico dove natura, storia e cultura si intrecciano. Proteggerlo, valorizzarlo e candidarlo all’Unesco non è solo un dovere, ma un’occasione irripetibile per il futuro del nostro territorio», conclude Bet. L’iter è dunque avviato, il prossimo step sarà un tavolo di concertazione ad hoc. —
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