A Campolongo l’affresco è nel Caffè

SANTO STEFANO. Alla presenza del maestro Vico Calabrò è stato inaugurato, al Caffè letterario del Bar Duemila di Campolongo, un nuovo affresco. L’opera che è stata realizzata da un gruppo di...

SANTO STEFANO. Alla presenza del maestro Vico Calabrò è stato inaugurato, al Caffè letterario del Bar Duemila di Campolongo, un nuovo affresco. L’opera che è stata realizzata da un gruppo di frescanti locali, Marinella Baggio, Annamaria De Zolt, Donatella Fioranzato, Sonia Luce e Renzo Pomarè, dell’associazione Arte Comelico Ladino, per illustrare l’anima artistica di Campolongo, dalla musica alla pittura, alla letteratura; e che dà lustro ad un anno di attività del Bar Duemila gestito da Fabrizio e Claudia Soravia.

«Il Comelico sta dando una lezione importante a tutta la cultura italiana – ha commentato Vico Calabrò – perché fa rivivere una tecnica che il nostro paese sembra aver quasi dimenticato. Non c’è soddisfazione maggiore per me che quella di vedere allievi che proseguono una scuola importante e che danno vita ad opere come questa, che illustrano una tecnica e lanciano un messaggio significativo: cioè che sanno dipingere per occhi che sanno guardare».

Nel corso dell’incontro, introdotto da Annalisa De Bernardin, uno degli autori, Renzo Pomarè, ha anche spiegato al pubblico i segreti dell’affresco, ricordando le specificità di questa tecnica e ripercorrendo le fasi del progetto, nato lo scorso autunno e concretizzatosi in dieci giorni di intenso lavoro che ha coinvolto i cinque artisti. «Abbiamo volutamente dipinto mentre il Bar era aperto al pubblico, dalle 18 a sera inoltrata – ha commentato Pomarè – così che gli avventori potessero vederci all’opera e comprendere cosa sta dietro al nostro lavoro e cosa lo rende possibile».

Una sorta di scuola dell’affresco in presa diretta, insomma, che residenti e turisti hanno dimostrato di apprezzare. Da oggi, dunque, c’è un motivo in più per visitare il Bar Duemila, ovvero quello di apprezzare un affresco nel quale i vari riquadri dedicati alla cultura sono collegati fra loro dalle note di un pentagramma, e nel quale si sviluppano l’arte di scrivere, suonare, dipingere, ma anche quella di fare un buon caffè e di far tornare un bar ad essere luogo di incontro e confronto di idee. (s.v.)

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