Union, contro l’Arzignano con cattiveria

FELTRE. Miglioramenti. Li impone la maggior qualità dell’avversario e li impone il contesto storico; è la prima allo Zugni Tauro dell’Union Feltre, un pubblico numeroso, tante attese, speranze, obiettivi ancora alla portata. Dall’altra parte un Arzignano che non è rimasto contento del pareggio casalingo con l’Este, anche se in fase di avvio ci può stare. Insomma, domani alle 15, nel rinnovato impianto feltrino, occorre alzare il livello. «Anche se a freddo», chiarisce mister Bianchini, «siamo convinti di aver conquistato un bel punto in quel di Noale. In fondo per almeno un tempo abbiamo imposto il nostro gioco».
Peccato per quell’errore finale costato il rigore che ha permesso al portiere veneziano Fortin di pareggiare. «Ma è stato solo un eccesso di generosità del giocatore in questione (Bedin, ndr.)». Attenzione. La domanda sull’Arzignano parte con un «lo spessore dell’avversario si alza un po’». E qui Bianchini ferma l’intervistatore e specifica: «Il livello di chi ci troviamo di fronte si alza di molto, non solo di un po’». Insomma, c'è da tenere d'occhio bene la formazione vicentina. «Secondo me non hanno nulla di meno rispetto alle varie Mestre, Triestina, Altovicentino e Campodarsego. Un gruppo che non cambia mai molto e che si può permettere di sostituire un giocatore del calibro di Trinchieri con Odogwu, senza dimenticare che dietro hanno un ex serie B come Dario Biasi». E quindi servirà alla formazione verdegranata per provare a prendersi mal che vada un punto, ben che vada tre? «Coraggio prima di tutto, e non avere paura di fare noi la partita».
Che spesso è sinonimo di un centrocampo che funziona. E proprio la zona mediana appare in alcuni momenti non ancora al meglio della condizione. A partire da Venturin, regista per ora in ombra e domenica sostituito dopo i primi 45 di gioco. «Non sta deludendo. Domenica più di tutti ha sofferto il caldo e con il loro modo di giocare era finito in ombra. Quindi lo ho tolto. Ma ha la mia fiducia, ci mancherebbe». E quindi ancora una volta in quella parte del campo l’unico ballottaggio sarà il terzo centrocampista accanto a Bedin e Venturin? «Non ci sono titolari. Chiaro, si devono fare delle scelte, ma questo non vuol dire che sarà così per tutta la stagione. Troveranno spazio tutti, anche due bandiere come Malacarne e Gjoshi. E questo spazio non sarà solo a parole».
Qui Arzignano. Tra i vicentini c'è la vecchia conoscenza Matteo Salsano tra i pali. Un ritorno da ex «che mi metterà di sicuro emozione», ammette il numero uno all’Union Ripa da gennaio 2015 a gennaio 2016. «Sono contento di rivedere miei ex compagni, tifosi e persone che mi sono state vicine. Ma poi daremo tutto: vogliamo prenderci i tre punti. Il nostro obiettivo? Partiamo dalla salvezza, però secondo me si può puntare più in alto».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi