Trecento volontari dietro la riuscita dell’evento

Hanno lavorato per la preparazione e la sicurezza dei tracciati, ma anche per allestire i ristori

LONGARONE. Dietro una grande manifestazione c’è sempre una grande organizzazione e in questo caso la grande forza del volontariato.

Non c’è stato solo il gruppo di coordinamento dell’associazione “Vajont, il futuro della memoria” in collaborazione con la Fondazione Vajont che si è occupato di iscrizioni, informazioni, confezionamento e distruzione di pacchi gara. Più di 300, infatti, sono state le persone che hanno dato una mano a vario titolo, la maggior parte aderenti a tutti i gruppi e le associazioni di volontariato del longaronese e della Valcellina.

Questa imponente macchina della solidarietà ha lavorato per settimane e ovviamente durante la giornata per preparare e far svolgere la pedonata per il meglio. In primis la preparazione, manutenzione e controllo della sicurezza dei percorsi, specialmente quelli in montagna. Tra gli altri, infatti lavorato sodalizi come Cai e Soccorso alpino che, oltre ai vari sopralluoghi per far sì che tutto fosse preparato nel modo opportuno, hanno anche assistito i camminatori lungo il tragitto, specialmente nei tratti più impervi da 17 o 25 km. Controlli e sicurezza anche sulla strada e sui sentieri con la Valbelluna Emergenza sempre pronta ad intervenire, i carabinieri in congedo di varie sezioni, i vigili del fuoco volontari di più distaccamenti, i vari gruppi alpini e le squadre e il coordinamento di protezione civile e antincendio boschivo delle due vallate. Tutti questi hanno affiancato le squadre di polizia locale dei comuni coinvolti, gli uomini dell’Enel nelle gallerie della diga e le altre forze dell’ordine impegnate, per l’occasione dato l’impegno, anche da fuori comune.

Poi ci sono stati i ristori, da sempre un bel momento di comunità che coinvolge i vari paesi attraversati dalle migliaia di partecipanti, sempre pronti a fornire cibo e bevande ai camminatori. A Dogna in azione c’era il gruppo “amici del Pilon” e la sezione Abvs, in località Pascoli, uno dei punti più forniti, i Laebactes di Castellavazzo. Le Pro loco di Erto e Vajont e il gruppo Insieme par Cas nei punti dopo la diga e infine il Gruppo giovani a Codissago, non hanno fatto mancare cio e bevande pronte per tutti.

Poi la parte logistica, quest’anno più attenuata data l’assenza delle classifiche generali ma che comunque ha impegnato l’atletica e il calcio Longarone, anche per la zona premiazioni.

Infine la gestione del pranzo: un impegno non facile data la concentrazione di 6.000 persone in poche ore. Come sempre il coordinamento è stato gestito dalla Pro loco di Longarone che ha sfornato ben 650 kg di pasta per tutti. Tre sono state le linee di distribuzione, compresa quella per i celiaci, che hanno potuto contare sull’aiuto nel servizio del gruppo Insieme Si Può, i donatori del sangue, i volontari di Igne e anche alcuni ragazzi con sindrome di Down, presenti per il secondo anno grazie ad Aipd Belluno. (e.d.c.)

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