Pietrobon è pronto. «Il mio secondo Giro d’Italia sarà da protagonista. Voglio alzare l’asticella»
Ciclismo. Il talento cadorino a pochi giorni dal via della corsa rosa. «Mi sono preparato molto, sto bene fisicamente e mentalmente»

Conto alla rovescia per l’inizio del Giro d’Italia, che prenderà il via venerdì dall’Albania. Gli occhi dei tifosi e degli appassionati bellunesi sono ancora una volta puntati su Andrea Pietrobon, il ciclista cadorino del Team Polti VisitMalta alla sua seconda partecipazione alla corsa rosa.
Andrea, come ti senti a pochi giorni dal via?
«Fisicamente sto molto bene, la gamba risponde. Ho appena affrontato il Tour of Alps, una corsa dura per me ma che ho sfruttato per uscire con una buona gamba. Mi sento bene, non ho avuto particolari problemi in queste settimane ed era importante».
A livello mentale invece?
«Mi sono preparato molto, consapevole di quello che mi aspetta. Ho già affrontato il Giro lo scorso anno e quindi ho un po’ più d’esperienza. Nella passata edizione non avevo idea di cosa aspettarmi ed è andata bene, ora parto con più consapevolezza e con maggiori informazioni».
Quali obiettivi ti sei posto dunque?
«Sicuramente quello di migliorare rispetto allo scorso anno. Cercherò di puntare a tappe più specifiche per andare in fuga e magari provare a vincere. Come squadra abbiamo poi due capitani, uno per le salite che è Davide Piganzoli e uno per le volate che è Giovanni Lonardi, cercherò di aiutarli al meglio».
Sei stato uno dei più attivi dello scorso Giro e ti abbiamo visto spesso in fuga, cosa dobbiamo aspettarci?
«Voglio essere protagonista anche quest’anno. Sappiamo che è importante andare spesso in fuga per squadre come la nostra anche semplicemente per far vedere la maglia, ma ora voglio puntare più nello specifico a qualche tappa dove magari possiamo arrivare fino in fondo. Sarà dura ma cercherò di alzare l’asticella».
Cosa ne pensi del tracciato di questa edizione?
«Sinceramente non l’ho ancora visto e analizzato bene. Le prime tre tappe in Albania saranno molto mosse quindi devo cercare di farmi trovare subito pronto perché sono molto dure e impegnative. Il ritmo sarà alto fin da subito e anche lo stress».
Quindi non hai messo nel mirino una tappa in particolare?
«Non ancora. Mi dispiace solamente che la nostra provincia non sia coinvolta nel tracciato di questa edizione. Lo scorso anno quando siamo partiti e arrivati vicino casa è stato speciale. Credo pesi anche la questione olimpica, nel nostro territorio si è deciso di puntare e dedicarsi a quello e non al ciclismo per quest’anno».
Da sempre il Giro coinvolge una marea di appassionati e tifosi, quanto è importante il calore del pubblico?
«Si nota eccome. Lo scorso anno mi dissero che con il tifo a bordo strada non avrei sentito la fatica e in parte è stato vero. Quando hai centinaia di persone che ti incitano lungo le salite tutto passa in secondo piano. Sono pronto a rivivere delle emozioni stupende, ringrazio tutti quelli che vengono a vedere e tifare per noi. Non sembra ma il supporto è importante».
La corsa rosa numero 108 prenderà il via come detto venerdì dall'Albania e finirà il primo giugno a Roma. In totale saranno quasi 3500 km e oltre 52 mila metri di dislivello, distribuiti come di consueto su 21 tappe con 3 lunedì di riposo.
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