Straordinario bis mondiale di Giorgia Bronzini

A Copenaghen l'azzurra si ripete. E oggi i ragazzi di Bettini sono a caccia di un miracolo
Giorgia Bronzini
Giorgia Bronzini
 
COPENAGHEN
. Ci volevano le donne a risollevare il morale dell'Italbici. E ci voleva la straordinaria capacità di «leggere» la volata di Giorgia Bronzini, che bissa l'impresa di Geelong a Copenaghen, complice un finale quasi in fotocopia che ha esaltato le sue doti di «squalo».  L'Italia appare finalmente nel medagliere del Mondiale danese per merito delle ragazze azzurre, un gruppo forte e coeso, che ha nella 28enne piacentina il leader naturale, il bomber che sa sfruttare l'occasione da gol.  Il gioco di squadra non ha sbavature e, dopo l'attacco in solitaria della canadese Hughes, lo sprint esalta la dedizione alla causa di Monia Baccaille, che spara a tutta tenendo la Bronzini al riparo prima del gran finale dell'emiliana.  «E' andata anche meglio dell'anno scorso. Ci abbiamo creduto tutti e stavolta Vos e Teutenberg non hanno sbagliato, siamo state superlative noi. E' andato tutto come avevamo previsto: abbiamo cercato di sfoltire il gruppo a tre giri dalla fine con l'attacco di Cantele e Baccaille, volevamo arrivare con un gruppo più allungato. Con un treno solo ho chiesto a Monia Baccaille di prendere la volata lunga e così è stato. Tutto è stato perfetto».  La fuoriclasse olandese Marianne Vos deve accontentarsi del suo quinto argento consecutivo («Vinca di meno durante l'anno e si concentri di più sul Mondiale», il consiglio che le dà la Bronzini), completa il podio la tedesca Ina Yoko Teutenberg.  «Negli ultimi 80 metri ho ripensato ad una stagione avara di risultati e ad una maglia che è pesante ma che doveva restare in Italia - prosegue la piacentina - L'Italia ha fatto vedere cosa significhi gruppo e sacrificio per gli altri. Per me la ruota è girata due volte ma tutte sanno che può toccare anche a loro».  Trionfa la Bronzini ed il ct Dino Salvoldi non nasconde l'emozione per l'ennesimo bersaglio centrato dalle azzurre: «Non ho parole, tutti hanno visto cosa sono riuscite a fare nel finale e come hanno mantenuto la calma per tutta la gara. Ogni anno ci sono dei nuovi inserimenti che trovano sempre un gruppo speciale. Durante la stagione facciamo fatica ad emergere ma poi, ai Mondiali, le ragazze si trasformano. Sono un incubo per tutte».  «Sono grandi emozioni ed è straordinario trovare delle professioniste così affiatate e serie - sottolinea il presidente della Fci Renato Di Rocco - Queste ragazze si sentono la maglia azzurra sulla loro pelle. Gestire le donne è difficile ma abbiamo un grande staff tecnico. E' una Nazionale che ci fa essere fiduciosi ed ottimisti per Londra».  Oggi tocca ai professionisti chiudere la rassegna iridata: gli azzurri di Bettini dovranno prendere spunto dalle colleghe per una missione, sulla carta, quasi impossibile.

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