Sinani non sta nella pelle «Avevo bisogno del gol»

BELLUNO

«L’intervista ha portato bene». Sorride Ismet Sinani, che nei giorni scorsi si era raccontato al nostro giornale in una chiacchierata ad ampio raggio. Tra i temi trattati, la primavera al Milan, la conoscenza con Ibrahimovic, l’anno senza giocare a causa di un grave infortunio dopo qualche presenza in C con Juve Stabia e Sicula Leonzio e la scelta a gennaio di ricominciare una nuova vita a Sedico. Lui, originario del Kosovo ma nato e cresciuto a Belluno, ammetteva di sentire tanto la sfida del Polisportivo. E sognava di sbloccarsi contro i gialloblù. Desiderio realizzato: «Un attaccante deve farsi trovare pronto. Ed è vero, dentro di me avvertivo tensione diversa dal solito: per me il Belluno non potrà mai essere un avversario come gli altri. Penso di aver regalato una grande gioia alla mia famiglia e a me stesso, perché del gol sentivo il bisogno dopo un lunghissimo periodo di inattività».

La felicità personale ad ogni modo è sempre secondaria rispetto a quella di squadra. La festa è stata grande nello spogliatoio e d’altronde quante volte nella carriera di un giocatore succede di imporsi 4-0 fuori casa in un derby, per di più contro la quarta? «C’era tensione, ma abbiamo fatto sì che diventasse qualcosa a nostro favore. Non ci siamo lasciati prendere dalla frenesia, aspettando il momento giusto in cui mettere la sfida sul piano del gioco. Fino all’intervallo le squadre si sono studiate molto e hanno cercato di capirsi».

Il San Giorgio ha intrapreso la strada verso la salvezza, ma pomeriggi così possono creare l’illusione di un traguardo vicino. Sarebbe l’errore più grande. «Con Tiozzo è un pericolo che non corriamo. Ci massacra, ma è merito del lavoro suo e dello staff se i risultati arrivano. Il gruppo poi è umile e non si tira indietro». —



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