Se n’è andato Bersellini, un amico del Nevegal

Ha portato in ritiro sul Colle Inter, Sampdoria, Fiorentina e anche la nazionale libica
BELLUNO. Un amico del Nevegal e del bellunese. Tanto da portarci in ritiro l’Inter, la Sampdoria, la Fiorentina e anche la nazionale libica, qualche anno dopo. La scomparsa di Eugenio Bersellini ha lasciato dispiacere tra gli appassionati di calcio bellunesi, indipendentemente dalla squadra per la quale si fa il tifo. Perché non è stato raro, negli anni Ottanta, salire in Nevegal ed incrociare magari a passeggio uno tra Evaristo Beccalossi o “Spillo” Altobelli. Oppure, non da meno, scambiare due parole con qualche calciatore seduto in rilassamento nella veranda dell’hotel Olivier.


Altri tempi, con confidenze purtroppo impensabili ai giorni nostri. A portare Bersellini in ritiro in provincia erano stati Vito e Gigi Olivier, dell’hotel Olivier. Accanto alla struttura ricettiva vi era un campo, diventato ben presto luogo amato dal tecnico originario di Borgo Val di Taro, in Emilia. Gli aneddoti, relativi a quegli anni ottanta, sono parecchi. Veniva chiamato “sergente di ferro”, e stando a quanto raccontato in un’intervista dal difensore Klaus Bachlechner, non era un appellativo del tutto sbagliato. «Pensi che Bersellini in Nevegal ci faceva scendere in campo con la tuta intera, a trenta gradi all’ombra. Erano gli anni in cui si riteneva che sudare copiosamente facesse bene al corpo, il tutto “aggravato” dal convincimento che in allenamento con il gran caldo si dovesse bere il minimo indispensabile».


Metodi di un tempo, ma alla fine utili per far arricchire la bacheca nerazzurra e, più avanti, quella della Sampdoria. Delle avventure viola in Nevegal, i più curiosi possono trovare qualcosa su Youtube, cercando “Fiorentina Nevegal”. Tra i cimeli video, anche una telecronaca integrale di Giovanni Viel su Telebelluno di un’amichevole al Polisportivo tra Fiorentina e Rappresentativa Bellunese, allenata all’epoca da Aldo Borsato.


E la Libia? Nell’estate 1999 la nazionale della Libia espatriò dopo 30 anni di isolamento, dovuto anche all’embargo per l’attentato al volo Pan Am 103. E Bersellini fece disputare la preparazione sempre all’hotel Olivier, unita ad alcune amichevoli a Belluno e Ponte delle Alpi. Se ne è andato un amico, di questa terra.
(dapo)


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