Rugby Feltre, il Piave prima avversaria. Aspodello: «Felici che si ricominci»

Pronti per la prima. Ripartono domenica i campionati di rugby ed il Feltre è inserito in un girone che parla trevigiano. Il primo incontro vede come avversario il Piave al Boscherai. Il presidente granata Paolo Aspodello esprime le sue sensazioni alla vigilia.
«Sinceramente non si sanno quali movimenti di giocatori ci siano stati. Le amichevoli sono state poche, tuttavia l’importante è riconoscere che questa è la prima partita dopo un anno e mezzo. Bisognerà cercare in tutti modi di vincerla e non ci si deve adagiare, pensando che negli ultimi anni abbiamo sempre avuto la meglio contro di loro. Bisognerà tenere la tensione altissima, anche perché sono partite di sola andata e ci troviamo in un girone di ferro con Bassano e Montebelluna; quest’ultimo lo ritengo molto attrezzato. È da capire il valore delle altre squadre, anche perché penso siano rare quelle che puntano al salto di categoria. In questo campionato le priorità sono ben altre».
Le mancheranno i derby?
«Il derby è sempre molto piacevole. Per esempio, sabato abbiamo giocato con l’under 15 contro il Belluno-Alpago e c’era tanta gente. Poi nell’occasione abbiamo istituito il premio “Francesco Bottignole” per ricordare un ragazzo che tempo fa era mancato in un incidente. Abbiamo deciso di portare avanti il premio in ogni stagione».
Avete degli obbiettivi particolari?
«Innanzitutto come società è già una bella soddisfazione riuscire ad avere un’under 15, 17 e 19. Quest’anno la prima squadra si allenerà congiuntamente con l’under 19 e ciò sarà molto utile: da un lato i più anziani finalmente vedono i risultati di ciò che hanno atteso per anni, inoltre c’è la possibilità di fare allenamenti di alto livello. Quindi abbiamo strutturato le sedute in modo tale che la prima squadra e l’under 19 siano sempre insieme, con la possibilità di far esordire dei diciottenni in prima squadra. Questo è lo scopo principale di questa stagione».
Concludendo, siete contenti che si riparta?
«Assolutamente sì. Questo è lo spirito di tutto il movimento. Alla fine l’importante è giocare. Sabato scorso siamo scesi in campo con le varie categorie giovanili e sembrava che in un attimo si fosse cancellato un anno e mezzo di pausa ed eravamo tornati ad avere quelle sensazioni di un tempo».
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