Raschi più forte dei fantasmi «Il Belluno ora mi ha capito ma non si è ancora fatto nulla»
L'allenatore felice dopo Tamai: «Sapevo che potevo pagare ma la società non mi aveva dato nessun preavviso in settimana»

L’allenatore Roberto Raschi
BELLUNO.
Le mie panchine. Per una settimana, Roberto Raschi è stato prigioniero di un Belluno, che non lo ascoltava. Ostaggio del fantasma di un possibile sostituto di nome Stefano De Agostini, che ieri ha firmato per l'Opitegina, ma domenica non era a Tamai per farsi una gita. Anche perché nella frazione di Brugnera ci si può comprare un arredamento completo o si può andare a vedere la partita di calcio. Non molto altro. Una liberazione, dopo il gol di Stefano Mosca e i tre fischi di Gentile di Lodi: «Personalmente, non perderei tempo tempo a fotografare chi sta in tribuna - si sfoga Raschi - preferirei sempre guardare quello che succede in campo. La società non mi aveva dato preavvisi, naturale che sono il primo a sapere che, quando le cose vanno male, il primo a pagare è l'allenatore. Ho parlato io con la squadra e i ragazzi mi hanno capito, se è vero che sono riusciti a giocare una partita di questa intensità e, fra l'altro, ad aggiudicarsela. Poi è facile venire a parlare, quando si vince in questo modo».
«La squadra è questa».
Anche a Tamai il Belluno ha potuto utilizzare i quattro nuovi acquisti: Trivellato in porta, Lahti in difesa, Bono a centrocampo e, nella ripresa, Russo in attacco. Una settimana di rodaggio per la nuova formazione e una prestazione finalmente importante. Necessaria, sette giorni dopo la brutta figura con il Quinto: «La squadra è questa ed è con questi uomini che deve cercare di salvarsi. Sottolineo il fatto che non abbiamo ancora fatto niente, nel senso che siamo stati capaci di vincere un incontro importante e di lasciare l'ultimo posto, vista la sconfitta del Torviscosa con l'Este. Questa non dev'essere altro che la partita della svolta. Mi aspetto la stessa applicazione, la medesima disciplina con il Chioggia Sottomarina. Di buono c'è anche che, a Tamai, non abbiamo commesso gravi errori individuali, come era capitato in altre circostanze. Abbiamo recuperato alcuni uomini e ce la giocheremo sempre».
Ultime dall'infermeria.
Oggi l'ecografia al flessore di una coscia del difensore Daniele Lazzaretti. Mentre sta cercando di liberarsi dalla distorsione a una caviglia il centrocampista Yari Masoch, che la settimana scorsa un po' di paura l'aveva presa, ricordando il grave infortunio della passata stagione, quello che gli aveva pregiudicato quasi tutto il campionato Juniores nazionale. Non è niente di grave e non dovrebbe passare chissà quanto.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Leggi anche
Video