Privacy e tesseramenti sul tavolo dei problemi Figc

Il presidente regionale Ruzza ha ribadito come i conti della federazione veneta siano in ordine. I dirigenti si lamentano della burocrazia

SEDICO

Un’occasione di confronto. Anche se in realtà non sono state poi così molte le domande poste dalle società bellunesi alle alte cariche del calcio regionale.

Approdato a Belluno il tour della Figc veneta, che in queste settimane sta incontrando in una serie di appuntamenti i dirigenti delle formazioni di ognuna delle nove delegazioni venete.

Discreta la partecipazione all’incontro di Sedico, per quanto fosse impossibile contare sulla partecipazione soprattutto di quelle realtà parecchio distanti dal punto di vista del chilometraggio. A fare gli onori di casa il delegato provinciale della Figc, Orazio Zanin, e il consigliere regionale per Belluno, Maurizio Giacomelli. Gli ospiti erano il presidente veneto Giuseppe Ruzza, il coordinatore del settore giovanile Valter Bedin ed infine Dino Tommasi, ex arbitro di serie A e presidente del CRA Veneto.

La prima parte della serata è stata dedicata all’intervento di Ruzza, che si è soffermato in particolare nell’enunciare l’ordine dei conti «nonostante in estate siano venute meno quattordici società in Veneto. Per noi gli introiti delle iscrizioni sono le uniche entrate certe, dunque quando vengono meno alcune di queste non è proprio cosa di poco conto. Ma riusciamo comunque a garantire dei bilanci sani con i quali proseguire al meglio la nostra attività».

La parola è poi passata alle richieste delle società bellunesi, come detto non così numerose.

Tra i punti però che maggiormente interessavano i presenti, c’era soprattutto la tematica legata ai tesseramenti dei più piccoli, con in particolare la questione firme dei genitori e tutela della privacy.

Qualcuno ha poi richiesto procedure più semplici legate al tesseramento degli allenatori, che però la Figc ha spiegato dipendere dal settore tecnico di Coverciano, mentre tra un altro aspetto sul quale si chiede di intervenire è il poter snellire la burocrazia in merito ai giocatori stranieri. —

DAPO

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