Presentato il nuovo allenatore del Belluno, Michele Baldi

Il tecnico e i suoi collaboratori Ambruoso e Pegoraro sono stati presentati ufficialmente

BELLUNO. Che fosse Michele Baldi il nuovo allenatore del Belluno, si sapeva. Ieri, però, il rito della conferenza stampa stile squadre professionistiche ha ufficializzato il tutto.

Il nuovo allenatore è arrivato in macchina assieme a Livio Gallio, accompagnato dai suoi collaboratori giunti, come lui, dalla Beretti del Bassano: Paolo Ambruoso, vice, e Matteo Pegoraro, preparatore atletico. I due, tra l’altro, si alterneranno nel corso delle settimane di allenamenti. E così, dopo le foto di rito, taccuini e un paio di telecamere erano puntati su di lui. Baldi è abituato, nessun problema.

Ha vissuto la serie B a Pescara, e anche la promozione in A del Chievo di Gigi Del Neri, e quindi sa come funzionano queste cose. Lo introduce il neo presidente Alberto Lazzari.

«Di nomi, come normale che fosse, ne ho letti tanti accostati alla nostra panchina e il direttore sportivo Fardin giustamente valutava vari profili. Però noi come dirigenza abbiamo parlato solo con Baldi. È bastata una mezzoretta per ricevere subito una buona impressione, condivideva tanti nostri programmi e pensiamo proprio di aver fatto la scelta giusta. Ivan Da Riz? Fa parte del Belluno e ha preferito proseguire il suo lavoro nel settore giovanile. Poteva essere una possibilità, ma il discorso si è chiuso subito».

Certezze. Il nuovo allenatore non piazza frasi ad effetto tipo Josè Mourinho, ma trasmette certezze. In quello che può dare al gruppo orfano della guida di Vecchiato, e nella bontà del lavoro che andrà a svolgere da luglio.

«Inutile dire che ho un’opportunità importante in una piazza importante. So di trovare un gruppo molto valido, sia dal punto di vista dirigenziale che da quello dei giocatori. Non a caso la prima richiesta formulata al direttore era quella di mantenere il nucleo forte per trovare già delle basi solide su cui poi far ruotare i giovani».

Il Belluno è reduce da tre qualificazioni playoff e l’ultimo campionato in cui la quinta posizione è stata mancata per tre punti. Si cercherà di restare in quelle zone di classifica?

«Non c’è un obiettivo particolare. Bisogna essere ambiziosi ma con i piedi per terra. Questi due aspetti devono andare di pari passo. Partiamo tutti da zero punti, e dovremo cercare di vincere tutte le partite, provando a tenere in mano il pallino del gioco. Bisogna sempre cercare di fare il meglio possibile. Parlando delle ultime stagioni, sarebbe stato peggio se la squadra fosse reduce dai playout. Si può sempre migliorare e sarà importante che soprattutto i più “vecchi” lo vogliano. Io devo solo proseguire sfruttando un gruppo già forte».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi