Piol: «Non escludo un anno di pausa»

FELTRE. Si è aperto il dibattito sul futuro della 24 ore, che ha chiuso l'edizione 2016 con la solita festa, ma adesso sulla manifestazione rischia di calare il sipario. Quelli appena andati in archivio sono stati due giorni di divertimento in bicicletta e a bordo pista. Applausi per il team bellunese Ookii, che ha sfiorato il podio arrivando quarto in classifica.
Futuro incerto. «Questa gara è nata per far correre gli amatori insieme ai professionisti e agli ex professionisti e ora la Fci non ce lo permette. Questo è il secondo anno e in termini di pubblico ne abbiamo risentito», dice il presidente del comitato organizzatore Ivan Piol. «È una gara anomala, unica nel suo genere, unica in Italia e forse al mondo e se deve stare in piedi, deve farlo perché c'è partecipazione di atleti e anche di pubblico. Faremo passare la Granfondo di domenica e poi decideremo il da farsi, se prenderci un anno sabbatico o continuare, chiedendo magari una deroga alla regola nazionale e internazionale. Negli ultimi due anni la partecipazione di pubblico è andata scemando. Siccome la manifestazione viene sostenuta dalle entrate della Granfondo, c'è anche una valutazione economica da tenere in considerazione. Faremo tutto questo tra una ventina di giorni e poi faremo un comunicato ufficiale per dire se proseguiremo: o torniamo sui nostri passi e riproponiamo il format che ha funzionato, oppure ci prendiamo un anno di pausa».
Bilancio 2016. «Complessivamente voto 10», dice il presidente del Pedale Feltrino. «Il numero di squadre, 77, è salito rispetto all'anno scorso e ha preso piede la formula only one (erano trenta). Sabato è stata una giornata fortunata, le previsioni del tempo davano acqua tutto il giorno e in realtà abbiamo sospeso per due ore e un quarto. Ho visto che la gente si è divertita e ai box c'era festa: questa per noi è la parte importante».
Pubblico. «Partendo alle 21 (un'ora prima rispetto al passato) ci auspicavamo più gente e soprattutto che si fermasse di più», commenta Ivan Piol. «Non era come quattro-cinque anni fa, il periodo d'oro della partecipazione».
Premi ai tenaci. I premi per i ciclisti che hanno fatto il maggior numero di giri sono andati a Gianluca Marcon, che ne ha percorsi 93 per 172 chilometri e a Marianna Rossi, che ha completato 82 tornate per 151 chilometri.
Maglia nera. Un premio allo spirito di squadra. Gli ultimi in classifica quest'anno sono stati i Gufi di Trento, che hanno messo insieme 292 giri per 540,20 km e il vero spirito della manifestazione, quello del divertimento.
Dall'estero a Feltre. Fra i sei team stranieri, primi i tedeschi del Boa closure system 1 con 435 giri davanti al Las Vegas institute of sport (428). Terza la seconda squadra del Boa closure system con 422 giri.
Raffaele Scottini
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