«Michele Scarponi si faceva ben volere da tutti»

Il commosso ricordo di Davide Malacarne. Enrico De Bona: «Ci eravamo scritti un sms dopo Barcellona-Juventus»

BELLUNO. Oggi Davide Malacarne sarà in gara a Spilimbergo. In gara, alla Tiliment marathon bike (prova Uci marathon series) con la morte nel cuore.

Michele Scarponi, morto ieri nella sua Filottrano, travolto da un furgone mentre si allenava, è stato il corridore al quale il professionista feltrino si era legato di più nel corso della sua carriera su strada. Nel corso delle ultime due stagioni, il "Mala" e "Scarpa" hanno diviso la stessa maglia (quella dell’Astana), la stessa camera e gli stessi successi. Su tutti il Giro d’Italia vinto da Nibali lo scorso anno. Quel Giro che il corridore marchigiano stava preparando con grande puntiglio (proprio venerdì aveva portato a termine il Tour of Alps, chiudendo quarto) e che lo avrebbe visto al via di Alghero il prossimo 5 maggio con i gradi di capitano. A fine 2016 le strade dei due atleti si sono divise: Scarponi ha proseguito con l’Astana, Malacarne è passato alla mountain bike. Il legame, però, è rimasto.

«Credo che nei due anni all’Astana io e Michele siamo che i corridori che maggiormente hanno diviso la camera», spiega Davide. «La settimana prima di ogni gara mi mandava un messaggio scherzoso, come nella sua indole, con scritto: "Posso condividere la stanza con te o mi mandi fuori"? Nel mondo del ciclismo Michele è stata la persona con la quale ho legato di più. Per me è stato importante: credeva nella mie potenzialità, quando sbagliavo era il primo a riprendermi ma anche il primo a darmi dei consigli. Era uno che quando avevo bisogno c’era. Mi ha dato e insegnato tanto».

«Si faceva ben volere da tutti, basta vedere i messaggi di affetto che stanno inondando i social in queste ore», dice ancora Malacarne. «Michele era una persona diretta, che non aveva peli sulla lingua. E che sapeva dire e fare la cosa giusta al momento giusto. E poi sapeva sdrammatizzare anche le situazioni più brutte».

Qualche stagione fa, Scarponi durante l’estate aveva effettuato un periodo di allenamento a Cortina. E all’inizio della stagione 2016, qualche allenamento "l’aquila di Filottrano" lo aveva fatto anche sulla strade trevigiane e feltrine insieme a Malacarne e a qualche amatore feltrino. Lasciando in tutti un ricordo unico per la disponibilità e la simpatia.

Una stagione, il 2016, caratterizzata da due grandi successi: il Giro d’Italia di Nibali (grandissimo il lavoro di Michele a favore del capitano nella terzultima tappa, quella di Risoul) e il Giro di Svizzera dell’emergente talento colombiano Miguel Angel Lopez.

Al Giro, si era creato un bel rapporto anche tra Scarponi e i ragazzi dei Buoni Motivi, l’agenzia che seguiva Malacarne nella carovana della corsa rosa. «Era sempre il primo a venirci a salutare, al mattino prima della partenza», ricorda Enrico De Bona.

«Il legame si era mantenuto: l’ultimo messaggio ce lo eravamo scambiato mercoledì, durante Barcellona - Juve. Ancora non riesco a capacitarmi di quello che è successo».

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DI SCARPONI E MALACARNE

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