Mattia Bernardi fa un balzo in serie A2. «Ho scelto Villorba per il grande salto»

Rugby. La seconda linea lascia Belluno per la Marca dopo vent’anni: «Ho tanta voglia di mettermi in mostra»
Luca Maciga
Mattia Bernardi durante il derby fra Belluno e Feltre
Mattia Bernardi durante il derby fra Belluno e Feltre

Il Moro cambia casacca. Mattia Bernardi è pronto a vivere un’esperienza carica di novità per la sua carriera. L’ormai ex seconda linea del Rugby Belluno va a giocare in A2 con il Villorba, dopo una carriera da protagonista in maglia gialloblù.

Bernardi ha deciso di abbandonare Villa Montalban dopo vent’anni: da quando aveva sei anni, infatti, ha vestito ininterrottamente la maglia del Belluno, se si eccettua la parentesi di un anno in accademia a Rovigo. In prima squadra esordì otto anni fa agli ordini di Gigi Liguori, in un Valsugana-Belluno persa sul campo e poi vinta a tavolino per un errore dei padovani.

Numerose società avevano dimostrato interesse nei suoi confronti, alla fine l’ha spuntata il Villorba: «Il team trevigiano mi aveva già contattato negli ultimi anni, ma solo ora ha mostrato un reale interesse. Ho incontrato il loro direttore sportivo in estate durante un torneo, poi lui stesso ha contattato il Belluno per arrivare da me. Non è stata dura trovare un accordo: dopo che mi hanno messo a conoscenza dello staff degli allenatori e del roster composto da giocatori interessanti, mi è sembrata scontata la scelta. Giocherò con atleti del calibro di Crosato, che ha giocato nella Benetton, Seno, che è stato in nazionale, e altri giovani che escono dall’under 18 della Benetton».

Come mai la scelta di Villorba tra tutte le pretendenti?

«Ho sentito varie voci di mercato, ma il Villorba è l’unica che si è fatta prepotentemente avanti, quindi la scelta è stata fatta in questa direzione. Un passo comunque difficile perché vai via da casa dopo tanto tempo, tuttavia bisogna anche pensare a sé stessi e a crescere come persona. Spero sia una scelta giusta».

Una nuova sfida, in una realtà completamente diversa da Belluno?

«Assolutamente si, sia dal punto di vista numerico, fisico e credo anche qualitativo».

Fino a due anni fa lei militava in serie C. Nell’arco di due stagioni, passando per la serie B, si ritrova in serie A. Cosa si aspetta da questa nuova avventura?

«Innanzitutto devo migliorare fisicamente. Facendo un piccolo allenamento con loro, ho visto che nel mio ruolo ci sono giocatori più avanti fisicamente. A livello atletico devo rimettermi in condizione, inoltre devo migliorare le skills, dove sono un po’ deficitario. Poi vedremo come andrà. Al momento sono stato accolto bene, anche perché alcuni giocatori li conoscevo già».

Cosa lascia qui a Belluno?

«Un bel gruppo, tra dirigenti, staff e giocatori. Comunque il mio è un arrivederci, perché prima o poi tornerò. Lascio una squadra forte che nel giro di qualche anno potrà togliersi delle belle soddisfazioni».

Andrà in una piazza dove sarà più facile mettersi in mostra. Magari Villorba potrebbe essere un trampolino di lancio?

«Lo spero. Sono in una società dove l’allenatore dei tre-quarti è Tito Tebaldi, ex giocatore della Nazionale, la mischia è allenata da Salvatore Costanzo, ex Mogliano, sono nomi importanti. Inoltre a Treviso c’è un giro rugbistico più grande con molti allenatori che ti osservano».

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