Marco Redolfi scala l'Everest in tredici ore

Il dislivello della montagna riproposto in una singolare gara
Il primo Everest
Il primo Everest
 
ALLEGHE
. Marco Redolfi scala l'Everest in tredici ore e mezza, per giunta con gli sci. Possibile? Sì. Se percorri nove volte la salita che da Alleghe porta a Col dei Baldi e ci aggiungi quella che da Alleghe arriva fino ai Piani di Pezzè, totalizzi 8848 metri di dislivello positivo, esattamente la quota del monte più alto del mondo.  Da questo calcolo di Devis Zasso, patron della Kiwi Sports, è nata la prima «Everest in giornata».  Era stato proprio Devis Zasso a sperimentare il tracciato lo scorso anno, per poi tramutarlo in con la disponibilità degli impianti di Alleghe e dello sponsor Millet, il sogno è diventato realtà.  I concorrenti sono partiti alle quattro del mattino con 17 ore a disposizione per completare il percorso.  Tre gli atleti che da subito hanno occupato le prime posizioni: Bartoli, Forni e Redolfi, seguiti dai locali Scola e De Colò. Sulle loro tracce si sono messi Giorgio Farenzena, capo soccorso di Agordo, il fassano Ivo Zulian, il cortinese Matteo Menardi, Graziano Degiampietro di Moena, Vincenzo Spagnolli di Rovereto e, unica donna in gara, Serena Menardi.  Dal sesto giro in poi è stato Redolfi a prendere il comando approfittando di una lunga sosta di Forni (costretto a mettere dei cerotti per le troppe vesciche ai piedi e successivamente a ritirarsi) e quindi a vincere in 13.33.41 davanti al duo agordino Scola - De Colò. Gran prova di Serena Menardi, il cui stop è arrivato soltanto a metà del nono giro.  Oltre al percorso estremo, Zasso ha inserito anche un tracciato più breve, denominato «Monte Bianco», dove i metri da percorrere erano «solo» 4810. In questa sezione, dopo la partenza col botto di Simone Manfroi, l'ex azzurro Patrizio Deola si è imposto sull'ultima salita tagliando il traguardo un minuto prima dello stesso Manfroi. Terzo Roberto Friz.  Nonostante le temperature e la scarsità di neve, la gara è stata possibile grazie all'intervento di un gran numero di volontari. «Il merito - dice Zasso - è di tutti coloro che dalle 4 di mattina hanno continuamente innevato la pista con pala e badile, permettendo agli atleti di percorrere agevolmente la discesa. Importanti i volontari che, nei giorni precedenti, nei tratti meno innevati, hanno steso delle moquettes per permettere il passaggio da una macchia di neve all'altra».  Il grazie anche agli uomini del soccorso alpino di Agordo, Alleghe e della Val del Biois e della scuola di sci alpinismo di Agordo, a Valter Bellenzier del Ristoro La Stua e a Danilo Del Zenero della Baita Scoiattolo ai Piani di Pezzè, che ha rifocillato gli atleti.  
Classifica Everest
: 1. Marco Redolfi 13h33.41; 2. Danilo Scola e Daniele De Colò 15h30.02; 4. Matteo Menardi 16h49.53; 5. Serena Menardi (percorsi 7900 metri); 6. Alessandro Forni (6975m); 7. Graziano Degiampietro (6475m); 8. Giorgio Farenzena (6050m); 9. Vincenzo Spagnolli (5125m); 10. Fabrizio Bartoli (3275m); 11. Ivo Zulian (925m).  
Classifica Monte Bianco
: 1. Patrizio Deola 6h59.59; 2. Simone Manfroi 7h01.27; 3. Roberto Friz 7h18.27; 4. Stefano Conedera 7h28.56; 5. Valentino Costa 7h37.29; 6. Valentino Cadorin 7h40.01; 7. Serafino Troi 7h42.44; 8. Gabriele Toffoli 8h04.08; 9. Giacomo Mottes 8h08.20; 10. Ottavio Micheluzzi 12h10.40.

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