Malacarne, una “seconda vita” nel mondo delle due ruote

Davide Malacarne di nuovo in sella. Dopo aver detto addio all’Astana e al ciclismo professionistico pedalato e dopo un’esperienza lavorativa in un’azienda del Feltrino, “Calimero” da qualche tempo è tornato nel mondo del ciclismo.
Dallo scorso luglio lavora infatti a Selle Italia, storica azienda dell’ambito due ruote con sede ora a Casella d’Asolo, in provincia di Treviso. Per l’ex iridato del ciclocross, è iniziata un’altra vita nel mondo delle due ruote, un mondo nel quale è cresciuto e che ora osserva ancora dall’interno, pur se da un’angolatura diversa rispetto a quella che aveva fino a due anni fa.
«Da luglio lavoro a Selle Italia», racconta il “Mala”. «È per me una nuova sfida dopo le tante sfide affrontate da atleta. Lavoro nell’ambito commerciale, dividendomi tra l’ufficio di Asolo, i distributori dei nostri prodotti e anche qualche evento. Sono stato ad esempio in Francia, alla Roc d’Azur, una delle manifestazioni più importanti per quanto riguarda la mountain bike, ambito nel quale abbiamo cominciato a lavorare intensamente».
Nel fuoristrada avete dei nomi di primissimo piano.
«Sì, gareggia con Selle Italia ad esempio Mathieu Van der Poel, il govanissimo olandese che domenica ha vinto il suo secondo titolo europeo nel ciclocross e che rappresenta un po’ il nostro faro sia per quanto riguarda il ciclocross sia per quanto riguarda la strada. Nell’ambito fuoristrada una atleta Selle Italia è anche la forte biker svizzera Sina Frei. Su strada seguiamo poi due squadre World Tour, il Team Katusha Alpecin e la Lotto Soudal. Nel 2019 dovrebbe aggiungersi un’altra squadra World Tour».
C’è da continuare a pedalare.
«Sì, è un lavoro che mi sta appassionando. Ho tanto da imparare ma mi piace. Mi piace capire i prodotti: come vengono progettati, come vengono realizzati. E mi piace anche il contatto con la gente, distributori e atleti».
Selle Italia è partner di eventi importanti. La già citata Roc d’Azur ma anche la Nove Colli o la Maratona delle Dolomiti. E, pure, il Giro d’Italia.
«Sì, c’è una partnership fino al 2020 tra Selle Italia, azienda che vanta oltre 120 anni di storia nella produzione di selle e accessori per ciclismo, e Rcs e il Giro, evento che anch’esso vanta oltre un secolo di grande storia».
Quindi potresti tornare al Giro il prossimo anno, un Giro che percorrerà parecchi chilometri nel feltrino, con la tappa di Croce d’Aune ma anche con quella, con arrivo a San Martino di Castrozza, che transiterà per Lamon.
«Potrei tornare in carovana. Vedremo. Sarebbe una bella opportunità tornare al Giro in un’edizione con tanti chilometri sulle strade di casa, un’edizione durissima. La tappa di Croce d’Aune? Impegnativa e spettacolare. Sarà un bellissimo spot per il nostro territorio».
Un territorio che continua a proporre stradisti interessanti.
«Alex Turrin ha fatto un Giro da protagonista, ora deve ambire a fare qualcosa di più, magari puntando a centrare il bersaglio grosso in qualche corsa minore. Poi ci sono gli Under 23, da Simone Zandomeneghi ad Andrea Pietrobon a Stefano Lira: hanno numeri interessanti». —
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