Malacarne, conto alla rovescia

LIVIGNO. Il Calimero di Lamon e l'Aquila di Filottrano, insieme per un grande Giro. Sono giorni di rifinitura in vista della corsa rosa per Davide Malacarne che, tra qualche giorno, affronterà il suo quarto Giro d'Italia dopo quelli del 2009, del 2011 e del 2014. Il professionista feltrino si trova a Livigno insieme a Michele Scarponi, l'esperto atleta marchigiano che nel 2011 vinse il Giro a tavolino dopo la squalifica di Contador.
«Siamo qui da venerdì e staremo qui fino a domenica. Il grosso del lavoro l'abbiamo fatto durante il lungo raduno sul Teide e poi al Giro del Trentino. Qui stiamo rifinendo la gamba, con qualche salita ma senza esagerazioni. Abbiamo fatto la Forcola e il Foscagno, oggi probabilmente il Gavia».
È un bel sodalizio quello tra te e Scarponi. «Sì, pedalare a fianco di Michele è una grande opportunità. È un professionista a 360 gradi. E pedala forte».
A Livigno sei salito con la famiglia. «Sì, ed è davvero una cosa che ci voleva. Sono stato distante da Alessandra e Aurora per un periodo infinito tra Teide e Trentino, starò via quasi un mese per il Giro».
La tua condizione com'è? «Al Trentino ho avuto buoni riscontri. I problemi legati all'influenza sono alle spalle».
Che ruolo avrai al Giro? «Al Trentino ero l'ultimo uomo prima degli attacchi degli uomini di classifica. Al Giro dovrei essere quello che prepara la strada a Scarponi, all'estone Tanel Kangert e al danese Jakob Fuglsang che, a loro volta, lanceranno Nibali. Saranno comunque le situazioni della strada a decidere ruoli e strategie. Quel che è certo è che siamo una squadra forte. Probabilmente la più forte in salita. L'obiettivo è vincere il Giro con Vincenzo ma uomini come Kangert, Fuglsang e lo stesso Scarponi potrebbe tranquillamente ambire al podio».
Nibali come sta? «Ha lavorato bene e sta crescendo. Ha un grande talento ma non solo: sa vivere tutte le situazioni, dalla responsabilità di vincere a quella di essere sempre al centro dell'attenzione, con grande leggerezza. È un suo punto di forza davvero notevole».
Una tua ambizione personale? «Vedere Nibali in rosa alla fine. Se verrà qualcosa a livello individuale per me, sarà del tutto casuale».
E dopo il Giro? «Poi vedremo. Non ci sarà sicuramente il Tour, potrebbe esserci la Vuelta».
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