Jalloul: «Perchè Da Ros non è stato punito come me?»

. Incredulità. Mouhcine Jalloul sta passando dei giorni piuttosto amari. L’insulto razzista che ha scatenato la sua rabbia al termine della partita Santalucia Susegana – Alpago rischia di restare impunito.
Al contrario, lui si è beccato ben quattro giornate di squalifica, complice la testata rifilata al proprio ingiuriatore al termine dei novanta minuti. La vicenda è emersa in quasi tutti i particolari mercoledì, quando il giudice sportivo ha riportato nel comunicato gli eventi. Da qui la sanzione pesante inflitta a Jalloul e il giudizio rimandato alla procura federale su Luca Da Ros e la frase incriminata. Una disparità di giudizio che, quasi al pari dell’insulto, ha rattristato Jalloul.
Mouhcine, ci può raccontare cosa è avvenuto domenica?
«Durante la partita il loro numero 4, appunto Luca Da Ros, continuava a provocare mio fratello Hassan con frasi pesanti. Poi, al momento di battere la punizione nata in seguito alla doppia ammonizione proprio di mio fratello, sempre Da Ros si è rivolto a me additandomi come “Negro mangiabanane”. A fine partita ci siamo incrociati uscendo dal campo, arrivando faccia a faccia. Il colpo c’è stato, non lo nego. Però, non capisco una cosa».
Prego.
«Nel referto, l’arbitro dice che ho ammesso di avergli tirato una testata. Non è assolutamente vero. Lui è uscito dal suo spogliatoio attirato dal trambusto, si è fatto spiegare cosa fosse accaduto ed ha dedotto la mia colpevolezza. Solo perché gli continuavo a dire degli insulti di Da Ros in partita».
Lui però l’ha intesa come una sorta di ammissione di colpa.
«Esatto, ma la frase “Gli ho tirato io la testata” non l’ho pronunciata. Ed allora mi chiedo: perché io sono stato sanzionato con quattro giornate di squalifica mentre gli insulti del mio avversario sono solo “presunti”? Se sono stato fermato io, doveva essere stoppato delle giornate anche lui. O si vede e sente tutto, o non si vede e sente nulla».
Il Santalucia ha detto qualcosa?
«Il presidente si è scusato con me domenica, però adesso sembra che nessuno di loro voglia ammettere gli insulti».
Da Ros l’hai sentito?
«No».
È il primo episodio di razzismo che subisci?
«Sono in Italia da parecchi anni, ma purtroppo no. Però stavolta non ci ho proprio più visto. E adesso mi dispiace dover lasciare soli i miei compagni di squadra in un momento così delicato della stagione».
Un giudizio sulla tua esperienza fin qui in Alpago?
«In estate mi ha voluto l’allenatore Andrea Gallonetto e devo dire che mi sto trovando alla grande. Ambiente, società, squadra: tutto bellissimo. Qualcuno non era concorde con la mia scelta, invece la riferei mille volte. Speriamo di poter presto tornare a vincere, dopo due sconfitte consecutive». —
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