Rugby. Belluno si affida a coach Parrini, ma perde Rees. Pilat farà il direttore tecnico

Rivoluzione nello staff a Villa Montalban. Il nuovo allenatore arriva dal Milano. Il gallese torna a casa. L’ex azzurro è il dittì: «Le cose su cui lavorare subito sono mischia e touche»

Luca Maciga
Corrado Pilat sarà il nuovo direttore tecnico
Corrado Pilat sarà il nuovo direttore tecnico

Si chiama Tomaso Parrini il nuovo Head Coach del Rugby Belluno.

Dopo tante settimane di silenzio è arrivata finalmente la fumata bianca. Così anche la prima squadra ha il tecnico per la stagione sportiva ormai alle porte.

Parrini si presenta con un curriculum di tutto rispetto con esperienze anche in campo internazionale, oltre ad aver ricoperto ruoli chiave come Assistant Coach in Serie A.

Proveniente dal Rugby Milano, dove era Responsabile della Rugby School, è formatore presso l’EIRE (European Irish Rugby Experience) e presso l’Académie Internationale de Rugby, in Francia. Inoltre, ha preso parte a progetti tecnici d’élite in Nuova Zelanda con Inside Running Academy.

A Villa Montalban, Parrini allenerà la squadra seniores ma sarà anche formatore degli allenatori del club: l’obiettivo è quello di valorizzare tutti i giovani talenti gialloblù.

Il tecnico si occuperà in prima persona delle attività di promozione del rugby nelle scuole, cercando di rafforzare il vivaio ed avvicinare nuovi giocatori. Con un accordo di tre anni il sodalizio gialloblù punta su di lui per uno sviluppo del club a 360°.

Va detto che, già dallo scorso anno, la società aveva manifestato l’interesse di trovare una figura di questo tipo.

«Arrivo a Belluno con grande motivazione», ecco le prime parole del nuovo arrivato, «il progetto che mi è stato proposto è ambizioso e sostenibile. Credo molto nel valore educativo del rugby e nell’importanza di formare non solo atleti, ma persone».

Parrini verrà affiancato da Corrado Pilat, già inserito nello staff tecnico, gestendo la direzione tecnica del club. I due hanno già collaborato in passato in contesti formativi della Federazione Italiana Rugby, condividendo sia visione che metodo.

Lo stesso Pilat conferma questo dettaglio.

«Sono contento e lusingato. Abbiamo ritagliato questa mia figura considerando le esigenze del Belluno come società ed anche in funzione del fatto che entrava questa nuova figura che si occuperà un po’ di tutto. Io lo conosco molto bene perché abbiamo collaborato negli anni passati in ambito federale».

Pilat entra nel merito del suo ruolo.

«Il ruolo di direttore tecnico serve per coordinare una serie di aspetti sui quali porre la massima attenzione. Io ho dato la mia disponibilità per un paio di allenamenti alla settimana e per le giornate domenicali quando si disputeranno le partite».

Sicuramente bisognerà intervenire con qualche innesto sulla rosa, con particolare riferimento alla mischia.

«Le aree più importanti di conquista del gioco sono mischia e touche. Dovrà esserci un’attenzione particolare in questo ambito e potenzieremo molto la parte tecnica nello sviluppo della mischia, specialmente quella chiusa oltre alle fasi statiche. Abbiamo tutta l’estate per lavorare e lo stiamo già facendo con dei carichi di lavoro in palestra e posturali».

REES TORNA IN GALLES

Dafydd William Rees torna a casa e non è più un giocatore del Belluno. Il player inglese, arrivato a Belluno due anni fa, è stato uno dei protagonisti indiscussi del team gialloblù in queste due ultime stagioni in serie B. In particolare nella prima, dove il Belluno era una neo-promossa, Rees concluse la stagione da vice capocannoniere. In entrambi i campionati il suo apporto è stato fondamentale ed in più occasioni si è letteralmente caricato la squadra sulle spalle. Inoltre, con la sua precisione nei piazzati, ha garantito una gran quantità di punti alla franchigia bellunese; ha anche avuto un ruolo fondamentale nell’ambito della promozione del rugby.

In questi giorni ha comunicato ai dirigenti bellunesi la scelta di tornare a casa e di occuparsi in modo più marginale del rugby. Il sentimento del segretario e responsabile della comunicazione Fabian Testor è di grande gratitudine.

«Innanzitutto a Dafydd va il ringraziamento mio e di tutta la società per l’encomiabile lavoro che ha svolto per noi. Va sottolineato che, oltre a tutto ciò che ha fatto in campo, il valore aggiunto c’è stato nell’ambito della propaganda, andando per le scuole e facendosi apprezzare da tutti, compresi i dirigenti scolastici. È sempre stato molto efficace, dimostrando una particolare empatia con i bambini; inoltre sappiamo bene che ha dato il suo contributo alle nostre squadre del mini-rugby dove si è fatto adorare dai vari giovani atleti. Sarà difficile trovare un sostituto di questo livello».

Testor sottolinea che non c’è stato modo di trattenerlo.

«Per quello che ci ha detto, non c’era proprio margine. Alla fine la sua è una scelta di vita. Prima di venire a Belluno era un po’ intenzionato ad abbandonare il rugby, però vista l’occasione ha colto di buon grado l’esperienza italiana. Ora vuole intraprendere un’attività che riguarda proprio la sua vita futura».

Testor spera non sia un addio, ma un arrivederci: «Ci ha detto che tornerà a Belluno e che vuole collaborare con noi. Ci ha proposto di lavorare portando avanti un gemellaggio come quello che abbiamo sempre avuto con il Brecon oppure con dei soggiorni all’estero per i nostri ragazzi. Le formule proposte sono di questo tipo».

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