Il Belluno è da bollino gialloblù ma scivola sulla buccia di banana

La squadra di Vecchiato gioca meglio e crea di più del Campodarsego ma regala il gol a Lauria Brotto prende una traversa e Pescosta sbaglia un’occasione a un metro dalla porta nel recupero
Di Gigi Sosso
PRANDI-FOTOPIRAN-CAMPODARSEGO-CALCIO CAMPODARSEGO-BELLUNO tanasa e masoch
PRANDI-FOTOPIRAN-CAMPODARSEGO-CALCIO CAMPODARSEGO-BELLUNO tanasa e masoch

CAMPODARSEGO. Lauria... in chirurgia. Un bisturi nel cuore del Belluno il pallonetto dell’attaccante del Campodarsego. Meno di un quarto d’ora per una ferita, che i gialloblù non riusciranno a suturare, malgrado la traversa piallata da Brotto e parecchi tiri verso la porta dell’ex Brino. Verso, appunto. Perché il nuovo portiere biancorosso non ha dovuto fare nemmeno mezza parata. Al massimo, ha rischiato un cartellino giallo, in quanto dopo la rete del suo compagno ha perso tempo tutte le volte che ha potuto: i suoi rinvii dal fondo sono stati una specie di lista d’attesa e il pubblico di casa ha aspettato volentieri fino al quinto minuto di recupero. La favoritissima per la promozione corre a pieni giri, mentre il Belluno si è fermato, ma non ci sono guasti da riparare. Certo la precisione deve migliorare, a parte il fatto che il Campodarsego non è il Cordenons.

Caldo che ti fa passare la voglia di correre sul prato del centro sportivo Gabbiano e sulla tribuna scoperta sole da tintarella caraibica e fattore di protezione imprecisato. Non c’è la copertura, in compenso un maxischermo a cristalli liquidi ché sembra di essere in serie A. Il Belluno saluta un amico di nome Andrea nella foto ricordo poi con il suo 4-3-1-2 fa come fosse a casa sua. Gioca a risiko nella metà campo padovana e il trequartista Duravia calcia subito alto da fuori. La difesa biancorossa dovrà spesso rifugiarsi in calcio d’angolo e, in uno dei primi battuto da Mosca la rovesciata di Brotto decolla come un boeing sopra la traversa di Brino. Il Campodarsego si dispone a specchio e riparte in contropiede come una squadra qualunque e ci prova al massimo con una punizione di Lauria che Borghetto dirotta in calcio d’angolo. Per come si è impostata la partita, nessuno si aspetterebbe mai il vantaggio dei biancorossi, ma è proprio quello che succede: indecisione di Sommacal, che non rinvia e fa sfilare un pallone da sinistra, Lauria lo calamita e di sinistro lo deposita dolcissimo alle spalle di Borghetto in uscita. Uno schiaffone in faccia a un Belluno, che comincia a chiedersi se per caso nel calcio ci possa essere una giustizia. L’unico conforto è che davanti c’è una vita ed è ancora possibile camparla bene. A metà frazione, dopo un destro alto di Masoch, Duravia appoggia a Brotto, che approfitta della custodia approssimativa di Callegaro, per girarsi e disegnare un destro a giro, che accarezza la parte alta della traversa. Il Camposarsego non la chiude nemmeno per idea, anche perché non è sempre festa con Lauria. Piuttosto, si fa male Buson e Cunico lo sostituisce con Gal. Un minuto (scarso) di recupero e i gialloblù non possono battere un fallo laterale. Cosa può dire Vecchiato ai suoi?

Il Belluno cambia campo e continua a spingere, anche se la temperatura comincia a mordere i muscoli. Corbanese e Brotto ci provano, ma la mira non li aiuta. Mentre il contropiede locale pizzica in qualche occasione. Dopo dieci minuti, Aliù riesce a superare Borghetto, ma dalle parti della linea bianca rinvia Granara. Poi lo stesso Aliù aspetta il rimorchio di Callegaro, che spara fuori. Vecchiato ha già tolto il giovane centrocampista Quarzago, per inserire Marta, che è molto più vivace. Verso la mezz’ora, Brotto avrebbe la palla buona, ma il suo diagonale è largo di poco. Con i gialloblù completamente in avanti, nel recupero per poco il Campodarsego non raddoppia, ma Lauria è troppo generoso e il solissimo Aliù si fa deviare il tiro da Borghetto. Un errore che Pescosta non castiga di testa, a un metro dalla porta, quando ormai è il tramonto.

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