Giobbe Mastellotto chiede aiuto alle istituzioni

BELLUNO. È stanco ma felice Giobbe Mastellotto, presidente della Tre Cime Promotor.
«Fino al termine della gara la tensione è sempre massima – commenta l’organizzatore – soprattutto con condizioni meteo così, ora posso rilassarmi. Anche quest’anno tutto è filato liscio e con tantissimi iscritti. Siamo orgogliosi di organizzare una gara che porta in provincia migliaia di persone tra piloti, meccanici, addetti ai lavori e appassionati, provenienti da tutto il Nord Italia. Creiamo un indotto economico e turistico importante per il Nevegal, facendo registrare ad alberghi e ristoranti il tutto esaurito, e tutto ciò senza alcun aiuto economico da Regione, Provincia o Comune. Purtroppo i costi organizzativi sono sempre più alti e proprio per questo spero per il futuro che qualcuno ci aiuti. Oltre alla validità per il Trofeo Italiano Velocità in Montagna da qualche anno abbiamo affiancato anche il Campionato Austriaco: speriamo che prima o poi, visti anche gli ottimi rapporti, la federazione ci dia anche il Campionato Italiano».
Sono state 244 le vetture partite, e 35 i piloti stranieri iscritti, provenienti da cinque diverse nazioni. Nonostante il meteo inclemente, il pubblico delle grandi occasioni ha fatto da cornice ad una manifestazione organizzata alla perfezione.
La direzione gara era affidata al friulano Flavio Candoni, che, nonostante i moltissimi partecipanti ha diretto l’evento in modo perfetto. Su indicazione di Oronzo Pezzolla, ispettore alla sicurezza inviato in sopralluogo dalla federazione, il traguardo è stato posizionato circa settanta metri prima, perciò quest’anno non possiamo parlare di tempi record, ma comunque in alcune categorie i protagonisti hanno letteralmente volato, facendo segnare responsi cronometrici davvero interessanti. Per la prima volta al vincitore della classifica assoluta è stato assegnato il trofeo dedicato a Lino De Salvador. «Quest’anno l’assenza di Lino l’abbiamo sentita pesantemente, ma sono certo che se anche in questa edizione è andato tutto per il verso giusto sia anche per merito suo, che dall’alto ha seguito e controllato il suo Nevegal, gara che amava particolarmente». (botta)
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