Era in Italia da tre anni con gli stellati

Scoperto dal coach Martino quando giocava con i Wheeling Nailers
Darcy Robinson
Darcy Robinson
ASIAGO.
Un ragazzone che stava benissimo. In passato, Darcy Robinson non aveva lamentato nessun problema cardiaco. Solo quattro giorni fa, aveva fatto le visite ed era risultato perfettamente idoneo. Sul ghiaccio. L’anno scorso il ventiseienne difensore canadese dell’Asiago aveva accusato un guaio all’anca, dal quale però era guarito. Niente poteva far pensare a una serata così tragica.


Darcy Anthony Robinson era arrivato in Italia nella stagione 2005/2006. Era stato il tecnico dell’Asiago, Tony Martino a portarlo sull’altopiano dai Wheeling Nailers, la squadra della East coast hockey league in cui questo gigante da 194 centimetri per 108 chili aveva finito la stagione, dopo alcune presenze negli Scranton Penguins di Ahl: nel primo campionato tricolore, insieme al fratello Ryan, 40 presenze per 4 punti, altrettanti assist e 111 minuti di penalità. Giocava un hockey molto fisico. Nello scorso torneo, 26 partite proprio per il guasto all’anca per 6 reti, 3 passaggi vincenti e 66 minuti sul pancone dei puniti. La sua carriera era cominciata in Whl con quattro campionati nei Saskatoon Blades e uno nei Red Deer Rebels. Poi Robinson era passato anche per il Wheeling Nailers, prima degli Scranton. Nella stagione 1999, il ragazzo di Kamloops era stato draftato in Nhl dai Pittsburgh Penguins, risultando scelto all’ottavo giro, come numero 233.


Portava in tasca anche il passaporto italiano, contava ventiquattro mesi nella nostra lega e questo gli aveva permesso di essere convocato anche nella Nazionale azzurra. Il coach Mickey Goulet l’aveva chiamato come riserva all’Euro ice challenge di Chamonix, insieme a Baur, Russo, l’alleghese Bilotto, Hafner, Egger, Parco, Piffer e Tomasello. Il Blue Team si era misurato contro Francia, Ucraina e Olanda.

Quest’estate il nuovo tecnico asiaghese Jimmy Camazzola aveva fatto tutto il possibile per tenerlo in spogliatoio. Era una delle certezze della rinnovata squadra vicentina. Il coach lo conosceva, anche per aver giocato proprio nella squadra di Kamloops, dove si era imposto nella President’s Cup, il trofeo riservato ai vincitori della Whl. Robinson aveva giocato tutte le partite del precampionato, senza mostrare nessun tipo di disagio e ieri era andato in campo con la tranquillità di sempre. Dopo tre minuti, un controllo stranamente sbagliato del disco sulla linea blu e il dramma vicino alla porta di Bellissimo. I compagni sono stati i primi a soccorrerlo, insieme ai volontari della protezione civile e ai paramedici, ma all’ospedale il suo cuore ha cessato di battere.

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