Elena Bortolot, positiva l’esperienza in A2

Volley. L’ex Spes racconta la stagione in Calabria con il Golem Palmi, chiusa con la salvezza. «Futuro? Non so ancora nulla»
Elena Bortolot
Elena Bortolot

BELLUNO. La salvezza in A2 con il Golem Palmi è il coronamento di un’annata speciale per Elena Bortolot. La palleggiatrice ha concluso la sua prima stagione in A2 ed è appena rientrata a Belluno dove si prenderà qualche giorno di riposo, prima di pensare al futuro.

Intanto, il bilancio dell'esperienza calabrese (Palmi è un paese di diciannovemila abitanti in provincia di Reggio Calabria) è molto positivo.

«Abbiamo raggiunto la salvezza alla penultima giornata - spiega la pallavolista classe 1995 - vincendo lo scontro diretto. La nostra squadra aveva conquistato la promozione in A2 l'anno prima e quest'anno l'obiettivo era proprio quello di salvarsi. Le ragazze del Golem mi hanno accolto benissimo e sono riuscita fin da subito ad inserirmi nel gruppo. Non era facile anche perché sono arrivata a metà ottobre e perché si trattava della prima esperienza lontano da casa. Fortunatamente, però, ho trovato delle compagne eccezionali e la salvezza che abbiamo ottenuto è arrivata anche grazie allo spirito di gruppo».

A livello personale, hai avuto le soddisfazioni che ti aspettavi?

«Ho avuto diversi spazi - continua Elena Bortolot che, prima di trasferirsi al Golem, indossava la casacca della Spes Belluno - sia per qualche servizio che proprio giocare nel mio ruolo di palleggiatrice. Le compagne e in particolare la palleggiatrice mi hanno aiutata molto e in questo modo sono sempre riuscita a scendere in campo tranquilla. È stato un anno molto importante perché ho imparato davvero molto e sono cresciuta tanto».

Che livello hai trovato in un campionato nazionale di spessore come l'A2?

«L'A2 è un campionato con un livello molto alto, anche perché cominciano ad inserirsi in squadra anche diverse atlete straniere, basti pensare che due mie compagne di squadra potrebbero andare a disputare i mondiali di Rio, una peruviana e l'altra colombiana, e che un'altra giocatrice ha fatto parte della nazionale bulgara. Il livello, insomma, è alto».

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

«Sono appena tornata a casa e per una settimana vorrei staccare la spina. Poi, assieme al mio procuratore, sentirò le proposte e valuterò il da farsi».

È arrivata qualche chiamata da Belluno?

«No, e non so neppure come stiano evolvendo le cose e quali siano i progetti futuri, dato che sono tornata proprio da pochissimo...».

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