Da Gabriel “Skeggia” De Toffoli una lezione di vita

Il giovane della Piave è stato più forte della sua disabilità e ha vinto la sua prima gara nazionale a Palermo a soli 10 anni



. Questa storia ve la vogliamo proprio raccontare. Perché tutti noi abbiamo bisogno di sapere che un eroe può avere 10 anni. E magari, l’eroe in questione, tira con l’arco, vince la medaglia d’oro a Palermo, sale sul podio e festeggia.

Da Gabriel De Toffoli, dagli amici conosciuto come “Skeggia”, possiamo imparare un sacco di cose. A non mollare, ad esempio. D’altronde la vita può riservarti delle brutte sorprese, ma piangersi addosso no, non serve. Non lo ha mai fatto il promettente talento degli Arcieri del Piave, recentissimo vincitore della sua prima medaglia d’oro nazionale. In quel di Palermo, nel campionato italiano para – archery, sul gradino più alto del podio della categoria Ragazzi c’era lui.

Dopo settimane intense di allenamenti, tra l’altro. Tre volte a settimana da Feltre a Sedico o a Castion, andata e ritorno. Senza trascurare la classe quinta elementare, che Gabriel frequenta a Pedavena. Impossibile tralasciare pure l’intervento chirurgico subito in autunno, con conseguente necessità di prepararsi in fretta. Voleva gareggiare Sicilia, dopo aver ottenuto tutti i punteggi necessari durante gli impegni regionali. È riuscito a raggiungere il suo obiettivo. E ce l’ha fatta ad indossare la medaglia d’oro, commuovendo mamma Federica, papà Daniele e non solo.

GRAZIE, ASSI

Un’avventura, quella nel tiro con l’arco, iniziata nell’ottobre 2018.

«Gabriel ha cominciato ad andare all’Assi Onlus di Oscar De Pellegrin», racconta proprio il padre di Gabriel. Bè, allora abbiamo già capito come sia nata la passione per il tiro con l’arco.

«Oscar è una persona fantastica, possiede un’umanità incredibile. Inoltre, chi meglio di una medaglia d’oro alle paralimpiadi poteva far avvicinare nostro figlio agli Arcieri del Piave».

Il suo primo grande risultato è stato il quinto posto alla fase regionale del Trofeo Pinocchio nel 2019; spinta decisiva, questa, per gettarsi a capofitto nel tiro con l’arco. Nel frattempo ecco la disputa suo primo campionato regionale targa a Meolo e molte altre competizioni. In allenamento e in gara è sempre seguito dal tecnico Aldo Andriolo e da papà, ottimo assistente in linea di tiro. Lo sport come terapia di vita.

«Sia per il ragazzo diversamente abile e sia per i giovani normodotati», puntualizza Daniele De Toffoli. «Serve eccome far comprendere che la disabilità è solo un limite mentale, e non una barriera insormontabile. Siamo tutti uguali, carrozzina o non carrozzina».

MEDAGLIA A SCUOLA

A Palermo il punteggio di Gabriel è stato 412. Mica male, considerando la necessità di gareggiare nella categoria Ragazzi, nonostante l’età da Giovanissimo. Parliamo di una differenza di 20 centimetri del diametro del bersaglio – 40 contro 60 –. Cambiano le cose, eccome se cambiano.

«L’esperienza del primo campionato italiano? Fantastica. Lì si conoscono i campioni paralimpici, si stringono amicizie. La medaglia d’ora fa bella mostra di sé in camera, assieme alle altre. Però lunedì ha voluto portarla a scuola».

Gabriel i risultati ottimali li consegue pure a scuola.

«Non sempre è facile conciliare i molti impegni, però quando ci metti passione nelle cose riesci a fare tutto. Al di là del tiro con l’arco, ama lo sport in generale. Ha preso parte alla 24 ore di San Martino, alla Vascalonga, va con gli sci, utilizza l’handbike».

APPLAUSI DEGLI... ARCIERI

Inevitabili e sentiti i complimenti degli Arcieri del Piave, arrivati tramite la pagina facebook.

«Gabriel ha vinto una medaglia d’oro che vale tanto quanto la sua determinazione. Gabriel ha vinto per sè stesso, ma ha vinto anche per il papà e la mamma, i suoi primi tifosi. Gabriel ha vinto per Aldo, maestro nell’arceria, ma soprattutto nell’insegnargli i veri e vivi valori dello sport. Gabriel ha vinto anche per tutti noi, per ricordarci che la prima vittoria va ottenuta nel campo della vita».

In fondo i nostri eroi possono abitare a due passi da casa nostra. Ed avere 10 anni, oltre ad un arco ed una freccia in mano. —



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