Cortina, un guinzaglio per i Bulldogs

Hockey, stasera gara 1 sul campo della Valpe. Moser è raggiante: «La semifinale è più di quanto potessimo aspettarci»

TORRE PELLICE. Bulldogs? Può anche essere una birra, per quello che ne sa il Cortina Hafro. Fine dei brindisi celebrativi, dopo la qualificazione alla semifinale in gara 7, tanti saluti al Renon e sotto in diretta tivù con quel Valpellice, che ha eliminato l’Alleghe in sei serate. Per ricominciare, un lungo viaggio fino a Torre Pellice, dove gli ampezzani hanno alternato ottime gare a magre preoccupanti, nella stagione regolare. I play off continuano a essere un’altra cosa e pazienza se la squadra di Clayton Beddoes ha già superato le aspettative dei suoi dirigenti. Anche i più storici.

Il presidente della Sportivi ghiaccio, Alessandro Moser ha fatto abbastanza tardi sull’altopiano sopra Bolzano, ma non è per le ore piccole che continua a stropicciarsi gli occhi: «In pochi credevano che saremmo arrivati fino a qui, ripetendo il risultato della passata stagione, ma evidentemente il lavoro fatto da tutta la squadra e dal nostro allenatore sta dando i suoi frutti. All’interno de nostro gruppo, sto vedendo umiltà, aggressività e determinazione, tre componenti che possono anche farti arrivare lontano. La squadra era pronta, alla fine del relegation round e ha giocato sette partite tiratissime e anche molto maschie con i vincitori del master, senza tirarsi indietro».

Moser ci credeva? Esame di coscienza. Veloce, ma intenso, per cercare di capire se anche il numero uno aveva fiducia, dopo una prima fase con poche soddisfazioni: «Ci speravo, questo sì. Non c’è dubbio che gli inserimenti di David Bowman ed Erik Weissmann abbiano contribuito, perché in difesa eravamo corti e davanti serviva del talento. Sono finiti i tempi dell’infortunio di Jp Levasseur e dell’indisponibilità di tutta la prima linea Edwardson - Gron - Siddall. Adesso che siamo tutti, stiamo facendo molto bene, anzi addirittura oltre le previsioni».

250 ampezzani a Collalbo. Non c’è nemmeno più il deserto dell’Olimpico con quella carestia di spettatori paganti: «E’ cambiata anche l’atmosfera che ci circonda. Siamo contenti anche dell’entusiasmo, che c’è intorno alla squadra . All’Arena Ritten, eravamo in tanti e inevitabilmente abbiamo fatto festa, pur senza esagerare. Quel clima mi ha ricordato il periodo, in cui avevamo una stella come Matt Cullen».

«Niente di scontato». E adesso nessuno frequenta più l’agenzia di viaggi. Non è il momento di vacanze: «Siamo già stati capaci di battere i piemontesi e ci riproveremo, cercando di vincere di nuovo. La nostra stagione è già speciale, il bello è che può anche migliorare».

Le idee sul futuro. Qualche mese fa si parlava di chiudere. Adesso? «Non diciamo ancora niente, ma qualche idea ce l’abbiamo già, se non altro, perché le squadre si costruiscono prima che arrivi la primavera. Aspettiamo di giocarcela anche con la Valpe».

Gigi Sosso

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