Bubacco, festa a sorpresa per gli 80 anni

Una festa speciale, una sorpresa ancor più grande e una ventina di grandi ex di Belluno e Venezia riuniti per salutare gli 80 anni di Giovanni Bubacco, ex portiere di entrambe

L’EVENTO

U na festa speciale, una sorpresa ancor più grande e una ventina di grandi ex di Belluno e Venezia riuniti per salutare gli 80 anni di Giovanni Bubacco, ex portiere di entrambe.

Una storia speciale la sua, nato sull’isola della Giudecca, arrivato in Serie A con la squadra neroverde, e poi protagonista anche nel Belluno in cinque stagioni indimenticabili di Serie C. E allora ieri i figli di Bubacco, Gabriele e Marco, hanno organizzato un evento che ha regalato tantissime emozioni, e che ha riunito dopo anni tante vecchie glorie del calcio veneto e italiano, tutti arrivati negli spazi della parrocchia di San Geremia a Cannaregio.

Bubacco non sapeva nulla, i figli e gli amici sono infatti riusciti a tenerlo all’oscuro di tutto fino all’ultimo momento. La scusa è stata quella della presentazione - quale motivo dell’appuntamento - del libro “Lo sport veneziano, squadre e campioni”, che in realtà non esisteva, e dopo una breve introduzione del radiocronista Rai Ugo Russo, è arrivata la sorpresa.

Occhi lucidi, qualche lacrima, un fazzoletto per qualche secondi sul viso, ed ecco che Bubacco si è seduto al tavolo dei relatori, per la festa svelata sotto l’insegna “Bubacco 80: dalla porta del leone alla porta del grifone”.

Tanti i protagonisti di quel Belluno sono arrivati in laguna: Valmassoi, Inferrera, Da Rold, Sommacal, Bui, Flaborea, Zampieri, D’Alpaos, Sabatini, Grion e Canella, quest’ultimo in campo anche con la maglia del Venezia. E poi l’avvocato Maurizio Paniz e Roberto Bona a ricordare i vecchi tempi.

«Tanti sapevano, i miei figli in primo luogo, e nonostante tutto ci sono cascato come una pera cotta», ha detto Giovanni Bubacco visibilmente emozionato. «Non so davvero cosa poter dire per poter ringraziare tutti per quello che hanno fatto per me in questa occasione. Nel calcio siamo rimasti tutti amici ed è stata una sorpresa incredibile, indescrivibile. Sembra impossibile essere qui tutti assieme. Cosa ricordo degli anni con la maglia del Belluno? Beh, momenti stupendi, grande passione e vicinanza da parte dei tifosi. Penso a una partita, contro il Treviso, con la gente che è arrivata allo stadio in ogni modo, anche con il cavallo, e in accordo con l’arbitro vennero fatti sedere molti tifosi anche sulla pista di atletica».

Tante altre piccole e grandi sorprese si sono susseguite nel corso del pomeriggio di ieri. Dalle telefonate di chi non è riuscito a raggiungere Venezia alle immagini storiche di alcune partite giocate tra gli anni Cinquanta e Sessanta raccontate dalla voce dello stesso Russo. Immagini meravigliose, come le parate di Bubacco, rivissute ieri come per magia.

Simone Bianchi

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi