Andreolla: «Nessuno ha scaricato Madiotto e abbiamo le prove»
L’opinione sulla vicenda Madiotto, uno sguardo al mercato forse pronto a riaprirsi, la crescita dei giovani. Sandro Andreolla spazia e affronta vari argomenti, nel penultimo fine settimana senza partite ufficiali. Sabato si gioca con il Noventa e mercoledì 21 trasferta a Moriago contro l’Union Qdp. Poi si fa sul serio. Coppa Italia domenica 25, campionato il 1 settembre.
Mesi lunghi e impegnativi, come il girone a 20 squadre. Raggruppamento tostissimo, con Adriese, Delta, Clodiense, le veronesi, qualche neopromossa ambiziosa e matricole decise a salvarsi: «Da giocatore mi era capitato di dover fare 38 partite. Quattro impegni infrasettimanali aggiuntivi si fanno sentire, poi stimolano a dare il massimo».
La rosa comunque appare pronta ad affrontare questo campionato più lungo: «Sì, siamo competitivi. Poi dire che, aumentando le partite stagionali, anche un undicesimo giocatore “over” potrebbe starci. Non è una richiesta alla società, ci mancherebbe. D’altronde sono loro a dover fare le valutazioni riguardanti budget e altro, in base alle quali parametrare eventuali innesti. Chiaramente in 10 come ora, tra infortuni, squalifiche e quant’altro, sei sempre al limite».
Ci tuffiamo sulla squadra dopo, ma prima digressione riguardante Giovanni Madiotto. Il suo presidente ha risposto duramente alle accuse del ragazzo di essere stato messo da parte. Lei che idea si è fatto? «Premessa: che sia andato al Belluno non mi stupisce assolutamente, riferendomi a quanto accaduto a novembre. Quando venerdì è uscita la notizia, ci siamo parlati con direttore e presidente. I messaggi sono lì, salvati e fedele testimonianza della vicinanza dell’Union Feltre al ragazzo. Io stesso con lui mi sono sentito. Una cosa poi ci tengo a dirla: questa società non merita di essere accusata di abbandonare i giocatori. Invito quindi anche i tifosi a ragionare e non pensare di pancia. Ognuno sceglie cosa ritiene meglio per sé, ma l’Union con Madiotto si è comportata perfettamente».
Passiamo alla squadra. Contro il Careni si è vista tutta la fatica della preparazione, poi nel momento in cui c’erano tanti ragazzi in campo ecco la vittoria: «Sempre positivo vincere, sono segnali importanti. E in ottica futuro, bello vedere partecipare a gol e assist due 2002. Per il resto vero, siamo imballati e fino a mercoledì continueremo con il lavoro duro. Dopo Ferragosto, invece, avvieremo lo scarico per arrivare pronti a Coppa Italia e campionato. Non mi stupisco quindi questo essere lenti ed impacciati, la testa non è sempre collegata al corpo».
Annotazione negativa: avete sempre preso gol in ogni amichevole, anche contro il Barbisano di Prima categoria: «Fastidioso, in effetti. Lo stesso Corasaniti, al rientro negli spogliatoi, era arrabbiatissimo. Un segnale di quanto tutti tengano a consolidare il reparto arretrato. A parziale scusante, il fatto di non essersi mai potuti allenare al completo lì dietro. Leonardo Nonni sta recuperando e vogliamo averlo in condizione per le partite ufficiali. Anzi, dobbiamo averlo al top, perché molto è stato costruito attorno a lui».
Caser assist, De Paoli gol e assist. Brillano questi 2002. «Sono due mancini come me, dunque un occhio di riguardo non manca. Sanno giocare a calcio, uno due tocchi e poi palla via, possiedono ottima coordinazione. Prediligono il partire dall’esterno e giostrano bene sia a destra e sia a sinistra. Devono potenziare l’aspetto fisico, perché giocando contro i grandi non devono mai essere spostati dai più esperti e “stagni” avversari. Di sicuro continueranno ad allenarsi sino a fine anno con noi e credo potranno fare delle presenze».
Quando vi serviva l’alternativa ai centrocampisti titolari, e dopo il no di Celestri, siete andati su Parasecoli dell’Arzignano. Vedendolo nelle amichevoli, sembra arduo lasciarlo in panchina: «Il ragazzo non si deve rilassare, anzi. Il ragazzo dimostra di poter essere ben più del quarto centrocampista over. Io me lo ricordavo bene contro di noi e di qualità ne ha parecchie». —
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