A Bolzano c’è la faccia felice dell’hockey

Al Palaonda numeri uguali ai tempi d’oro di 20 anni fa, lontanissimi da quelli che fanno ora Cortina, Alleghe e Feltre
Una gara del Bolzano al Palaonda
Una gara del Bolzano al Palaonda

BOLZANO. I tempi d’oro dell’hockey bellunese li ricordano tutti, ma si tratta di un passato lontano. Il presente è diverso. Cortina prova a ridare interesse in Alps League, con riscontri poco positivi dal punto di vista delle presenze allo stadio, nonostante una stagione fino a questo momento positiva.

Ad Alleghe il presente è la Serie B, torneo amatoriale, dove si gioca soprattutto per divertirsi e dare spazio ai giovani. Stesso discorso a Feltre, anche se al Drio le rive non hanno mai assaporato i livelli altissimi. Per non parlare di Zoldo e Auronzo, sparite come prime squadre. Il quadro in Italia, in generale, è questo, ma c’è una realtà che viaggia ad altre velocità, sia livello economico, di sponsor, interesse mediatico e soprattutto pubblico.

A Bolzano i bei tempi sono tornati, la gente segue l’hockey con la passione di una volta e la grande novità è che al Palaonda si vedono sempre appassionati provenienti da tante altre realtà, con molti bellunesi. Il presente per la società del presidentissimo Dieter Knoll, specialista dei miracoli e vero, grande motore del Bolzano, è roseo. Basta fare 150 chilometri ed è tutto un altro mondo, apertosi appena quattro anni orsono, quando la società di Via Galvani, si è ritrovata ad un bivio. Chiudere di fronte a numeri di spettatori impietosi e i conti in rosso, oppure agganciare il treno Ebel, torneo transfrontaliero al quale prendono parte società austriache, ceche, ungheresi e slovene, tentando una scommessa. Mai come quest’anno i numeri, sotto tutti i punti di vista, parlano in favore della società biancorossa.

Il mondo Ebel. In Ebel le regole per tutte le società esistono, l’organizzazione è impeccabile. Chi vuole navigare su questa rotta deve sottostare ai parametri. Sono dodici le squadre presenti nella lega, tutte, eccetto Lubiana, squadra materasso che partecipa soprattutto per fare crescere i tanti giovani del vivaio grazie al contributo determinante dello Stato, con budget superiori ai due milioni di Euro. Bolzano è in “coda” a questa lista e per disputare una stagione vanta un budget attorno ai 2,5 milioni di Euro. I soldi arrivano dai tanti sponsor, vecchi e nuovi, dalla Provincia di Bolzano e anche dagli introiti degli incassi. Le regine sono Red Bull Salisburgo e Klagenfurt: i primi (quasi otto milioni di budget) sono la corazzata dal budget quasi illimitato, grazie ai soldi elargiti della multinazionale che produce la Energy drink più famosa al mondo. Klagenfurt viaggia quasi sulle stesse cifre, grazie soprattutto alla sua proprietaria, l’ereditiera austriaca Heidi Horten, che a fronte di un patrimonio personale superiore ai due miliardi ne dona almeno quattro alla squadra del suo cuore. Le altre viaggiano tra i tre e i 4,5 milioni di euro di budget annuo. Tanti soldi.

Il fenomeno Bolzano. La filosofia del Bolzano in questi anni non è mai cambiata. «Puntiamo su stranieri giovani che vogliono farsi vedere – spiega Knoll – molti arrivano per la prima volta in Europa e se hanno fatto bene, state certi che troveranno ingaggi “pesanti” da altre parti».

I casi sono molteplici: le squadre Ebel fanno la spesa da queste parti, offrono contratti doppi rispetto a quelli percepiti a Bolzano. Ziga Pance, lo sloveno entrato nella storia biancorossa per avere segnato il gol del titolo all’overtime nella prima stagione, prima di Bolzano non lo conosceva quasi nessuno. Ora prende quasi 80.000 euro a Klagenfurt. In casa Foxes il ruolo dei giocatori italiani è determinante: i vari Bernard, Gander, Insam, Frigo sono top player della nazionale italiana. Bolzano fuori dal ghiaccio ha una copertura mediatica notevole: due giornali seguono quotidianamente le vicende dei Foxes, che hanno una propria televisione di riferimento (Video 33), emittente locale altoatesina che trasmette numerose gare in diretta del Bolzano e propone un magazine settimanale con interviste e approfondimenti. Esiste poi Radio HCB, che via streaming propone tutte le gare dei Foxes in diretta. Media significa visibilità. Mentre da noi, tv inesistente se non rari servizi, radio affidata solo ai volontari delle dirette dopo il naufragio del pool.

Pubblico da record. Il 1 gennaio al Palaonda il colpo d’occhio era notevole. Ufficiosamente erano quasi 5500 gli spettatori per Bolzano-Salisburgo, record di sempre in stagione regolare. Cosa dire rispetto ai numeri di Cortina e Alleghe, che non arrivano nemmeno a 500 unità. Nelle 21 gare disputate in stagione, i biancorossi hanno totalizzato quasi 60.000 presenze complessive, con una media di 2855 persone a partita. Facile prevedere che tra Pick Round (cinque gare in casa) e playoff la società di Via Galvani sfonderà quota 80.000 spettatori. Sembra un film, ma è la semplice realtà. Benvenuti nell’altra faccia dell’hockey italiano.

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