Squarcio di Socrepes, esposto alla Procura della Repubblica
Cortina, i residenti di Lacedel, dopo tre ricorsi al Tar contro la cabinovia Apollonio-Socrepes, si rivolgono alla magistratura ipotizzando i reati di disastro e frana colposa

Residenti e proprietari di case del villaggio storico di Lacedel di Cortina d’Ampezzo, posizionato nell’immediata vicinanza della costruenda stazione d’arrivo della cabinovia Apollonio– Socrepes per i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano–Cortina 2026, hanno depositato giovedì 12 settembre un esposto alla Procura della Repubblica di Belluno, con l’assistenza degli avvocati Primo, Andrea e Alessandro Michielan del Foro di Treviso. Nell’esposto vengono ipotizzate le responsabilità penali in base agli articoli 426 e 449 del codice penale (disastro e frana colposa), oltre a violazioni del decreto legislativo 81/2008 in materia di sicurezza sul lavoro, evidenziando l’assenza di un piano unitario di sicurezza per cantieri interferenti e la mancata ottemperanza alle prescrizioni del decreto di compatibilità ambientale regionale.
I presentatori avevano già presentato tre ricorsi al Tar Lazio, anche a riguardo dei rischi idrogeologici relativi alla costruzione della cabinovia olimpica e alla sovrapposizione dei cantieri, la cui udienza di merito è fissata per il 29 ottobre 2025 ma, fanno sapere con una nota, «sono stati costretti alla denuncia per la tutela dell’incolumità privata e pubblica a seguito del fatto sopravvenuto, verificatosi tra il 29 e il 30 agosto 2025 e cioè una frattura, formazione di frana, di oltre 30 metri di lunghezza su un versante posto in località Socrepes a monte dell’abitato di Lacedel». La frattura inizialmente mostrava una apertura di circa 30 centimetri al piano campagna, mentre il terreno immediatamente a valle risultava visibilmente abbassato di oltre 30 centimetri. Il fenomeno si è ampliato nei giorni successivi e la frattura si è allungata fino a oltre 40 metri, con un abbassamento superiore ai 50 centimetri del terreno.
Contestualmente è stata rilevata anche la deformazione del muro di contenimento in cemento armato del cantiere adiacente a quello della stazione di arrivo della cabinovia Apollonio-Socrepes, “Ski Bar Ria de Saco – Kraler” attualmente in costruzione, a conferma di un movimento franoso profondo e non superficiale che coinvolge l’intera lunghezza del pendio. Il pendio interessato dalla frana, infatti, si colloca in prossimità di tre cantieri in attività interferenti: la cabinovia Apollonio–Socrepes (opera olimpica B09.0 – SIMICO), lo Ski Bar Ria de Saco – di Franz Kraler & Co. e la nuova cabinovia SEM 243 Lacedel–Socrepes (di ISTA).
«Si nota inoltre che, durante la primavera/estate 2025, la topografia della pista da sci denominata “H.1.35 Campo Scuola Baby” di competenza della società ISTA, nella zona a monte del Ski Bar Ria de Sacco, alla base del versante, era stata notevolmente modificata», fanno sapere ancora i ricorrenti attraverso i lorolegali. «La frattura e la formazione di una frana, sul versante dove è posizionata la cabinovia olimpica (con trasporto di 2.400 persone all’ora), è considerata dagli esperti tecnici incaricati di importante gravità e costringe i residenti alla denuncia per la tutela dell’incolumità privata e pubblica. Secondo la relazione tecnica del professore Eros Aiello, ricercatore e geologo del Centro di Geotecnologie dell’Università di Siena, riconosciuto anche a livello internazionale come rinomato studioso dei fenomeni geologici di frana, l’accertato sbancamento è stato eseguito senza le doverose indagini geotecniche in un ambiente “a rischio frana” e senza le previe “opere di presidio” per il consolidamento del versante, già instabile, generando un fenomeno franoso retrogressivo importante su un’area, già classificata dal Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) come zona a rischio elevato».
La frana, viene contestato, minaccia direttamente le abitazioni del villaggio di Lacedel, garage interrati, servizi e la viabilità della Strada regionale 48, con rischio concreto per la pubblica incolumità. I residenti e i loro legali chiedono che le autorità competenti dispongano l’immediata sospensione dei lavori e la messa in sicurezza del versante, mediante monitoraggi e consolidamenti preventivi.
«La gravità della situazione di Cortina trova un parallelo in quanto accaduto a Livigno, dove la Procura di Sondrio ha disposto in questi giorni il sequestro del cantiere della nuova pista da sci destinata a ospitare gare di Coppa del Mondo, contestando carenze autorizzative e irregolarità nelle prescrizioni ambientali e di sicurezza», viene sottolineato. «Questo ulteriore intervento della magistratura conferma la necessità che tutte le opere connesse ai grandi eventi sportivi rispettino rigorosamente le normative vigenti, ponendo la tutela del territorio e della pubblica incolumità al di sopra di ogni interesse acceleratorio o commissariale».
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