Verso Milano Cortina 2026. Comarella carica per il suo ultimo anno: «La terza Olimpiade e poi l’addio alle gare»
Sci nordico. L’azzurra cortinese: «Pyeong Chang 2018 è stata la realizzazione di un sogno, a Pechino 2022 eravamo isolati a causa del Covid. Da marzo voglio costruirmi una famiglia, da atleta sei sempre in viaggio»

Il sogno della terza Olimpiade, poi l’addio all’agonismo. Anna Comarella si appresta all’ultima recita. La poliziotta cortinese ha annunciato che la stagione 2025-2026 sarà l’ultima da atleta e, a poche settimane dal via della Coppa del mondo, conferma che la prossima primavera si toglierà gli sci.
Anna, cominciamo dal Grand Prix Sportful di skiroll di domenica. Soddisfatta dell’ottavo posto?
«Quella da Pedavena a Croce d’Aune è sempre una gara di livello e tecnicamente tosta. Speravo un po’ meglio, ma tutto sommato non posso essere delusa: ho tenuto fino ai – 3, poi ho pagato un po’ la stanchezza accumulata nelle settimane precedenti e le botte a spalla e gomito rimediate cadendo qualche giorno fa proprio sugli skiroll. Nulla di grave, per fortuna».

Dopo tanti anni, la scorsa estate hai affrontato la preparazione, non con la nazionale, ma con le Fiamme Oro.
«La scelta è stata condivisa con lo staff tecnico, allenamenti differenziati anche alla luce dei problemi fisici avuti nelle ultime stagioni. Una preparazione che è andata bene, all’interno di un bel gruppo come quello delle Fiamme Oro. Ho ridotto un po’ le ore di corsa, proprio in virtù del fatto che devo stare attenta alle anche».
E adesso?
«Questa settimana sarà di scarico. Poi riprenderemo ad allenarci intensamente a secco per poi iniziare a sciare, probabilmente a Livigno, a inizio novembre. Non vedo l’ora».
Cosa chiedi alla stagione 2025-2026?
«Sarà la mia ultima stagione, punto a godermela al massimo. Punto a rivivere il sogno olimpico e a fare un bel risultato. Per essere in azzurro in Val di Fiemme bisognerà andare bene fin dalle prime gare di Coppa, quelle di fine novembre a Ruka».
Come giudichi le piste della Val di Fiemme?
«Mi sono sempre piaciute e anche la variante che sarà introdotta per le Olimpiadi mi piace molto».
Ti piacciono queste Olimpiadi diffuse?
«L’idea di sfruttare strutture già esistenti è apprezzabile. Per contro, la distanza tra le diverse località non aiuterà a vivere appieno l’atmosfera a cinque cerchi: ad esempio sarà impossibile essere alla cerimonia di apertura a Milano per chi affronterà lo skiathlon il giorno dopo in Val di Fiemme».
Alle Olimpiadi hai già partecipato due volte.
«Pyeong Chang 2018 lo porto nel cuore. È stata la realizzazione di un sogno. Bellissimo vivere al villaggio, bellissima la pista. Delle gare ricordo in particolare la 30 km: io stavo passando al traguardo per l’ultimo giro e Marit Bjørgen stava arrivando vittoriosa. A Pechino 2022 eravamo isolati, controllati causa Covid: era tutto difficile, anche scambiare due chiacchiere mentre si mangiava visto che eravamo separati dal plexiglass. Come risultati ho fatto meglio rispetto a quattro anni prima ma il ricordo non è così bello come quello dei Giochi di Corea».
La soddisfazione più importante della carriera?
«Le medaglie conquistate a livello giovanile, su tutte l’argento in staffetta ai Mondiali Juniores del 2017 negli Stati Uniti. Tecnicamente importanti sono state le annate 2019 e 2020. Ricordo con piacere anche i primi Tour de Ski. A livello Senior, comunque, è sempre stata dura. Mi sarebbe piaciuto avere delle top15 con più continuità ma non è stato mai semplice, complici anche piccoli grandi problemi fisici che mi hanno costretta sempre a fermarmi e ripartire».
Sei proprio sicura di non voler continuare dopo questa stagione?
«Ho sempre avuto idee abbastanza chiare sulla mia vita. È così anche per l’addio all’agonismo, addio scelto da qualche tempo. Voglio costruirmi una famiglia. Voglio stare un po’ ferma visto che la vita da atleta ti costringe ad avere sempre la valigia in mano. Anche il mio fisico, inoltre, mi sta mandando dei segnali chiari».
Che sci di fondo è quello che stai per lasciare?
«Mi pare che le innovazioni introdotte negli ultimi anni stiano rovinando il nostro sport. Non è uniformando le distanze di uomini e donne che si rende più spettacolare lo sci di fondo. Mass start sui 5 chilometri, come quella che vivremo a Dobbiaco al Tour de ski, poi, le non capisco proprio».
CHI E’ ANNA COMARELLA
Anna Comarella, atleta cortinese, è nata a Pieve di Cadore il 12 marzo del 1997.
Agonisticamente è cresciuta nello Sci club Cortina per poi passare alla Forestale e alle Fiamme Oro. A livello giovanile (categorie Under 18 e Under 20) ha vinto a livello nazionale tutto quello che c’era da vincere, distinguendosi anche a livello internazionale, con la partecipazione, tra le altre cose, a quattro edizioni dei Mondiali Juniores.
In Coppa del Mondo ha debuttato il 16 dicembre del 2017, a Dobbiaco. Ha partecipato a due Olimpiadi (Pyeong Chang 2018 e Pechino 2022) e a quattro edizioni dei Campionati del mondo (Seefeld 2019, Obertsdorf 2021, Planica 2023 e Trondheim 2025).
Laurea triennale in Commercio Estero, sta studiando per la magistrale in giurisprudenza.
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