Da San Vito al Fadalto: l’Alemagna è di nuovo aperta
Tolti i blocchi imposti dalle frane e dal maltempo. Tra San Vito e Cortina si potrà circolare dalle 7 alle 20. Nel frattempo prosegue la posa di pluviometri e sensori

Erano le 13 e un minuto quando la statale 51 di Alemagna è stata riaperta, dopo la chiusura del 6 luglio a seguito della colata dalla Croda Marcora. In mattinata, alle 6.30, si erano invece riaccesi i semafori verdi sui tornanti del Fadalto, sempre sull’Alemagna, bloccata da domenica scorsa per il timore di una frana.
Lunghe code di auto si era formate in località Dogana Vecchia, sopra San Vito di Cadore, sia in direzione Cortina, che in uscita dalla città olimpica, in attesa che venissero tolte le transenne sull’asfalto.

Il personale dell’Anas, che vigila sul posto 24 ore al giorno, ha lasciato “questo onore” al sindaco Franco De Bon e a Massimo Bortoluzzi, delegato della Provincia di Belluno. «Quindi», ha commentato Bortoluzzi, sorridendo, «se adesso vien giù un frana, caro Franco, la responsabilità sarà mia e tua…».
In verità, il via libera alla riapertura è stato deciso da Prefettura, Anas, Regione, Provincia, sindaco di San Vito, Vigili del fuoco, Protezione civile.
La Statale, intanto, resterà blindata di notte, dalle 20 alle 7. Di giorno sarà vigilata da personale Anas che, quando pioverà, dovrà procedere allo stop, facendo scattare il semaforo rosso. «Stiamo posizionando degli accelerometri», spiega Marco Rossi, direttore tecnico di Axatel, «lungo l’alveo dove scorrono le colate detritiche. Installeremo pure dei clinometri sulle superfici che possono muoversi in maniera più lenta. E ci sono dei pluviometri che certificano quanta acqua sta scendendo».

L’interruzione dell’arteria avverrà nel momento in cui questa rete di sensori darà l’allarme perché si sono superate determinate soglie. «Manca da posizionare solo il pluviometro da fissare il più in quota possibile, sulla parete del Marcora», informa il sindaco, «in modo da avere due dati della piovosità, a monte e a valle».
Per tutto il pomeriggio il traffico si è svolto in modo regolare. I pullman della Dolomitibus tra Cortina e Calalzo (stazione ferroviaria) hanno continuato la circumnavigazione per Auronzo; riprenderanno il tragitto tradizionale questa mattina. Si sono ripresentati i Tir stranieri che dall’Autostrada del Brennero deviano per Cortina per scendere a Venezia. E proprio in questi giorni i sindaci hanno chiesto a Prefettura e Questura di bloccarli.
«Resterà chiusa la ciclabile tra Cortina e Calalzo, fino a che non funzioneranno tutti i sensori», informa il sindaco, che ieri sera ha inaugurato a San Vito un nuovo negozio: «Un atto di fiducia per la ripresa», l’ha definito. «Quando arriverà il radar del professor Casagli che monitorerà ogni movimento delle rocce del Marcora, disporremo dell’Alemagna più vigilata», sottolinea Bortoluzzi, «a Cancia, a San Vito e ad Acquabona di Cortina. Oltre che sul Fadalto. Ma è evidente che non sarà sufficiente questa rete; saranno necessarie opere strutturali, quali le gallerie, almeno quelle paramassi».
Intanto, però, l’Anas ha ampliato il tombotto di scorrimento del materiale detritico sotto la statale e a monte ha scavato ampi valli, deviando anche l’alveo della colata in direzione di una maggiore sicurezza».
Matteo Toscani, già presidente del consiglio comunale, organizzerà a fine settimana la prima riunione del nuovo Comitato per aprire al traffico la strada silvo pastorale che sulla destra orografica del torrente Boite sale dal lago di Mosigo a Socol, alla periferia di Cortina.
A San Vito, intanto, è stata attivata una navetta gratuita per gli abitanti di Serdes che devono raggiungere il centro della cittadina. La strada più diretta è chiusa per i lavori della tangenziale.
Un’ultima notizia: oggi a Cancia, dalle 10.30 alle 12 ci saranno le prime prove tecniche dell’allarme automatico in relazione alle possibili colate dal monte Antelao.
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