La storia di Laura: «Guadagno 1.050 euro al mese, non mi trucco e non esco a cena»

La testimonianza di Laura Trevisan, 63 anni, da 26 fa le pulizie all’ospedale Borgo Roma di Verona: «Con un reddito annuo di 15.400 euro si sopravvive: la Tari la pago con la quattordicesima»

Enrico Ferro
Laura Trevisan, 63 anni
Laura Trevisan, 63 anni

Laura Trevisan, 63 anni, di Verona, quartiere Porto San Pancrazio, lavora all’ospedale Borgo Roma ormai da 26 anni. «Faccio sanificazione, senza nulla togliere alle colleghe che fanno le pulizie. L’ospedale però è un altro mondo, ci sono protocolli, procedure».

Dunque non sono semplici pulizie quelle che lei fa ogni giorno.

«Assolutamente no, abbiamo a che fare con malattie, pazienti a rischio, sale operatorie. Non è un lavoro per tutti».

L’azienda è privata, giusto?

«Certo, da 30 anni la sanità esternalizza le pulizie».

Di che azienda si tratta?

«Sono stata assunta dalla Dussmann di Bolzano, poi siamo passati alla Manutencoop e ora Rekeep. Però in 25 anni non ho mai subito un cambio d’appalto, mi sento una privilegiata».

Quando guadagna all’ora?

«Sono 7,70 euro l’ora, per 7 ore al giorno: 4 di mattina e 3 nel pomeriggio. Per i nuovi assunti, invece, 7,49 euro l’ora».

Quanto riesce a portare a casa al mese?

«Arrivo a 1.050 euro, sono 15.400 l’anno. Io vivo sola, o meglio: sopravvivo da sola. Non è certo una vita dignitosa».

Ha la casa di proprietà?

«Fino a un anno fa vivevo in affitto, pagavo 550 euro al mese. Ora mia madre è in una casa di riposo, quindi sono andata ad abitare a casa sua. Ho perso tutte le agevolazioni per le bollette, ma almeno non ho più l’affitto da pagare».

Non ha altri familiari?

«Ho un figlio di 38 anni che vive all’estero e mi aiuta quando sono in difficoltà. Fa lo chef ed è il mio orgoglio, però mi dispiace».

Per cosa?

«Un genitore vorrebbe aiutare il proprio figlio, non ritrovarsi a chiedere aiuto. Anche perché non sono disoccupata, sto lavorando».

Come fa a far quadrare un bilancio così risicato?

«Quando vado a fare la spesa compro quello che mi posso permettere, non ciò di cui avrei voglia. Non mi trucco, non esco a cena, non vado al cinema. Un elenco infinito di no».

Vestiti?

«Al mercato, oppure qualcuno me lo cedono le amiche. Ho anche una macchina da gestire, una vecchia Punto. Ora forse mio fratello mi cede la sua, che ha l’impianto a gas. Devo sempre aggrapparmi qua e là».

E con le altre spese come fa?

«La tassa per la spazzatura la pago a giugno, con la quattordicesima. L’assicurazione dell’auto la saldo invece a dicembre, con la tredicesima».

Diceva che sua madre è in casa di riposo. Quanto paga?

«La casa di riposo di mia madre, che ha 97 anni, costa 2.700 euro al mese. Per fortuna ci sono un po’ di risparmi di mio padre: li stiamo usando per questo».

Dice che suo figlio l’aiuta, ogni tanto. Cosa intende?

«L’anno scorso ho avuto un problema ai denti e lui mi ha dato 2 mila euro per andare dal dentista. Dovrò operarmi agli occhi e lo farò grazie a lui, che si accollerà la spesa di 5 mila euro. Un monumento dovrei fargli».

E il suo ex marito?

«Sparito. Si è dichiarato nullatenente e non ha dato niente a nessuno».

Quanto le pesa chiedere aiuto economico a suo figlio?

«Tantissimo. Io sto beneficiando di qualche sacrificio fatto dai miei genitori, per esempio la casa in cui vivo ora. Di contro, non posso fare a meno di pensare che non sto facendo proprio nulla per mio figlio. Anzi».

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