Zona rossa a Jesolo, metal detector e multe: tensione durante i controlli

Sei sanzioni per vetro e alcol, una denuncia per stupefacenti. E c’è chi reagisce al personale in divisa. Il sindaco: «Chi affronta gli agenti con aria di sfida non è il benvenuto»

Giovanni Cagnassi
Controlli degli agenti di polizia locale alla stazione degli autobus in via Equilio, zona rossa al lido di Jesolo (foto Bortoluzzi)
Controlli degli agenti di polizia locale alla stazione degli autobus in via Equilio, zona rossa al lido di Jesolo (foto Bortoluzzi)

Sono arrivati con i metal detector alla stazione degli autobus in via Equilio, zona rossa al lido di Jesolo. Gli agenti della polizia locale di Jesolo, con il comandante Claudio Vanin, hanno iniziato i controlli sabato sera in coincidenza con i primi arrivi di giovani all'autostazione del lido.

È iniziata allora una nottata di controlli serrati in tutta la vasta “zona rossa” concordata con la Prefettura che comprende l'autostazione e l'area del vicino McDonald's, poi il tratto del lido da piazza Casa Bianca fino a piazza Aurora. Fino al 9 giugno resterà in vigore.

Il bilancio finale dei controlli è di sei sanzioni per la violazione dell'ordinanza contro vetro e alcol, concentrate nella zona tra piazza Mazzini e la spiaggia antistante, cui si è aggiunta una denuncia per spaccio di droga.

Un pusher individuato in spiaggia con l'ausilio del cane antidroga che aveva con sé alcuni grammi di cocaina. È stato allontanato immediatamente dalla zona rossa e per lui è scattata anche la denuncia penale per spaccio di sostanze stupefacenti.

Numeri che non danno, però, la dimensione di quello che accade in una notte al lido. I controlli tappeto hanno funzionato e gli agenti hanno saputo mantenere i nervi saldi in situazioni estremamente difficili. La rabbia e tensione erano palpabili sabato notte quando sono iniziati i controlli in via Equilio, zona stazione Atvo.

«Ma cosa volete?», chiede con spocchia un giovane dall'aspetto “maranza”. Altri inveiscono e non si curano del personale in divisa di cui dimostrano di non avere paura. L’istinto di ribellione è visibile nei loro occhi, ma per fortuna nessuno reagisce.

Si limitano, i più audaci, a pronunciare qualche offesa digrignando i denti. Le provocazioni non hanno effetti sul personale del comando, abituato a simili situazioni di tensione.

Già giovedì e venerdì avevano iniziato con i controlli utilizzando il metal detector, allontanando un altro spacciatore. E hanno denunciato per spaccio una donna di 30 anni che aveva in casa della marijuana e sospetti funghi allucinogeni, oltre a duemila euro in contanti.

«La situazione in questo week end da oltre 150 mila persone», dice il sindaco Christofer De Zotti, «è stata sotto controllo. Le zone rosse hanno funzionato e anche i controlli con i metal detector. Resta un'analisi su questi giovani che non hanno rispetto per le istituzioni, guardano agenti e militari in divisa con aria di sfida. Gli manca un’educazione o un senso civico. A loro diciamo che possono venire a Jesolo per divertirsi, ma saranno denunciati o sanzionati, se non arrestati, nel caso disturbino la quiete dei nostri ospiti e commettano dei reati».

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