Sesta vittima di West Nile in Italia, in sei province del Nord Est un test prima di donare il sangue

In Veneto e Friuli Venezia Giulia l’esame Nat permetterà di procedere regolarmente con le donazioni

La mappa del Nordest: in rosso le province dove non è possibile (temporaneamente) donare sangue
La mappa del Nordest: in rosso le province dove non è possibile (temporaneamente) donare sangue

Sono 31 le province italiane interessate da limitazioni temporanee alle donazioni di sangue e di emocomponenti per contenere la diffusione del virus West Nile, secondo quanto comunicato dal Centro nazionale sangue, che ha pubblicato sul proprio sito l'elenco aggiornato.

Tra i territori coinvolti figurano anche diverse province del Nord Est, tra cui Padova, Treviso, Venezia, Verona e Udine.

Le misure previste includono:

  • l'effettuazione del test NAT (test di amplificazione degli acidi nucleici) per individuare il virus nel sangue dei donatori;
  • in alternativa, la sospensione temporanea di 28 giorni per tutti i donatori che abbiano soggiornato anche solo una notte durante la stagione 2025 in una delle aree indicate.

Per chi proviene da Stati Uniti e Canada, il provvedimento resta valido per tutto l’anno, senza limitazioni stagionali.

L’obiettivo è garantire la sicurezza delle trasfusioni, prevenendo la possibile trasmissione del virus attraverso il sangue donato.

Cos’è il test Nat

Il Nucleic Acid Testing (NAT) è una tecnica di biologia molecolare grazie alla quale vengono individuate specifiche parti di un virus prima della comparsa degli antigeni virali o anticorpi nella circolazione sanguinea.

Viene effettuato contestualmente alla donazione di sangue e permette di rilevare la presenza del West Nile Virus e di evitare così la trasmissione trasfusionale dell’infezione.

Il test è utilizzato anche per individuare la presenza di altri virus come quelli dell’epatite C o dell’HIV.

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In Veneto

In Veneto il test Nat viene effettuato dallo scorso 25 giugno. Come comunica la regione, tale misura preventiva resterà attiva per tutta la durata della stagione estiva, in concomitanza con la presenza dei vettori responsabili della trasmissione del virus.

In Friuli Venezia Giulia

II Fvg ha inserito nel Piano regionale per l’implementazione del “Piano di sorveglianza e risposta alle arbovirosi 2020-2025” nuove misure per la prevenzione della trasmissione della malattia.

In particolare, da quest’anno, è stato deciso di implementare ulteriormente la sicurezza della trasfusione e, al primo riscontro di positività nelle zanzare, di inserire il test in tutte le donazioni regionali, così come anche nei trapianti e nelle donazioni di sangue cordonale.

Sei vittime in Italia per West Nile

Intanto salgono a sei, dall'inizio dell'anno, le vittime per il virus West Nile in Italia. Dopo un decesso in Piemonte nei mesi scorsi, altri cinque morti si sono registrati tra Lazio (tre) e Campania (due). Un uomo di 74 anni è deceduto venerdì all'Ospedale del Mare di Napoli, ma la notizia si è appresa solo nelle ultime ore. L'uomo, nato a Pomigliano d'Arco, era stato trasferito d'urgenza in ospedale il 20 luglio per un'emorragia digestiva. Due giorni dopo sono comparsi la febbre e uno stato confusionale, un quadro clinico aggravato da un'insufficienza renale. Martedì un uomo di 86 anni, affetto da diverse patologie pregresse, è morto all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Era tra i primi contagiati nel territorio ed era in terapia intensiva.

 

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