Gemelle, partoriscono a un giorno di distanza: nate le «cugine gemelle» Greta e Lavinia

Un caso raro e toccante a Padova: le gemelle Beatrice e Benedetta Bellato Granziero hanno partorito a 28 ore di distanza l’una dall’altra, dando alla luce due bimbe, Greta e Lavinia. Ecco la loro storia di sorprendente simmetria familiare (e affetto)

Costanza Francesconi
Le gemelle Beatrice e Benedetta Bellato Granziero
Le gemelle Beatrice e Benedetta Bellato Granziero

Gemelle separate alla nascita. Quasi quasi potrebbero presentarsi così, quando impareranno a parlare, Greta e Lavinia. Nate da due gemelle omozigote, le 38enni padovane Beatrice e Benedetta Bellato Granziero, rispettivamente alle 17.13 del 20 maggio e alle 21.03 del giorno successivo. «Un caso eccezionale che ha suscitato non poca sorpresa e stupore la scorsa settimana in reparto, in Azienda Ospedale-Università di Padova».

A raccontare la vicenda è Francesco Fioravanti, papà di Lavinia, ancora incredulo e con la voce rotta dall’emozione per le neonate che sembrano essersi date appuntamento.

Toro e gemelli 

«Non fosse che una è del segno zodiacale del Toro e l’altra Gemelli, letteralmente per un pugno di ore di differenza, sono figlie di un’insolita sincronia. Entrambe femmine, hanno tutte e due già i capelli, sul biondo, e appena nate pesavano circa 3,3 chili», aggiunge Fioravanti. Descrive un arrivo di fiocchi rosa vissuto in ospedale con ironia e quel tanto di apprensione che può mettere agli operatori il dover distinguere due mamme che sono due gocce d’acqua.

Trova le differenze

«La somiglianza di Benedetta e Beatrice è tale per cui se non le si conosce, è un attimo confonderle», spiega divertito Fioravanti, «Di cognome fanno Bellato Granziero, i loro nomi cominciano per “Be”, e con questa abbreviazione, uguale per le due, risultavano registrate nei documenti». All’Uoc di Ostetricia e Ginecologia, diretta Paola Veronese, hanno dovuto separarsi e attendere di partorire da postazioni ben distinte. «Ipotesi necessariamente negata onde evitare errori dettati dai motivi di cui sopra, e per ovviare a qualsiasi rischio di confonderle, sono state ricoverate ai lati opposti del reparto», riporta.

Ciò nonostante, la sorte ne ha riavvicinato puntualmente i destini anche se la previsione di parto per Beatrice era stata ipotizzata a fine maggio, e chiamata per Benedetta alla volta di sabato 24.

Trame simmetriche

Ma le simmetrie, a guardar bene, sono iniziate ben prima dei primi gemiti di Greta e Lavinia. «Benedetta e Beatrice avevano già, ciascuna, un figlio maschio, e hanno saputo di essere in dolce attesa praticamente nello stesso momento», riporta Fioravanti, «Quando mia moglie Benedetta era in travaglio, il 21, Beatrice avvertiva a sua volta dei dolori, mentre delle sensazioni in qualche modo atipiche si sono presentate, come riflesse da una sorella all’altra, in occasione del primo parto».

Ora le cugine sono ciascuna a casa propria, in salute nella loro manciata di giorni di vita. Lavinia a Salboro, dove la mamma ha sempre vissuto e continua ad abitare con il marito Francesco, Greta invece in centro a Padova, in zona Prato della Valle. «Al di là delle scuole che frequenteranno, per forza di cose diverse già che noi genitori viviamo in quartieri diversi, il loro sarà un crescere assieme, quasi da cugine gemelle», si augura Fioravanti.

Suonerebbe a questo punto cacofonico il pensare di frapporsi a un’armonia trasmessa da una generazione all’altra, tutta al femminile, e che fino ad ora ha riservato svolte dal sapore magico. 

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