Volano sedie e cartelli al bar Simba

Tre gli imputati per rissa: i gestori cinesi e un cliente magrebino

FELTRE. Una baruffa multietnica. Da una parte, i gestori cinesi del bar Simba di viale Monte Grappa e dall’altra, un cittadino marocchino. Chen Lei, Li Liangxia e Mohammed Nabil El Metmour sono a processo con l’accusa di rissa per un episodio capitato la sera del 7 maggio 2011. Volarono sedie e segnali stradali, oltre che colpi. I tre si erano già visti dal giudice di pace feltrino sei mesi dopo, nel frattempo c’è stata una remissione di querela, ad ogni modo il giudice Elisabetta Scolozzi del Tribunale di Belluno ha deciso di procedere per il reato perseguibile d’ufficio. L’udienza è finita con il rinvio al 22 settembre, alle 12.45 per sentire altri testimoni del pubblico ministero, intanto si è cercato di ricostruire la vicenda, a cominciare dal racconto di un cliente di nazionalità macedone, che era capitato lì solo per comprare le sigarette.

A un tavolo, c’era l’imputato magrebino, che discuteva animatamente con la moglie, a proposito di un computer. Si saprà dai carabinieri Vagnozzi e soprattutto Famà che quell’apparecchiatura era un pegno appena restituito. La prima a uscire è stata la moglie del proprietario del locale e poi anche il titolare. Il litigio si è allargato e, tra un pugno e un calcio, si sono viste anche seggiole in volo e dei cartelli della segnaletica ad altezza uomo. Diversi i tentativi di dividere i contendenti, prima dell’arrivo dei militari dell’Arma.

Ascoltata anche la sorella di Chen Lei, che avrebbe anche potuto rimanere in silenzio, perché parente stretta di uno degli imputati, ma ha deciso di contribuire alla ricostruzione: «Mi sono fermata, perché c’era un po’ di casino» ha risposto al pubblico ministero ed è stata proprio lei a comporre il numero telefonico 112, in attesa di della pattuglia. C’era gente per terra e le botte ci sono state di sicuro, tanto è vero che c’è stato bisosgno anche di una chiamata al Suem e delle cure del pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria del Prato. Il giudice Cittolin ha deciso per il rinvio. Se ne riparlerà nell’ultima settimana di settembre. Prima non sarebbe stato possibile.

Gigi Sosso

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