Villaggio chalet a Federavecchia Nuovo “no” alla famiglia Meister

AURONZO
Un altro “no” al villaggio chalet di lusso pensato dalla famiglia Meister per la località di Federavecchia, sul territorio di Auronzo, è arrivato da una rappresentanza delle associazioni ambientaliste che, al fianco di un gruppo spontaneo di attivisti cadorini, giovedì ha incontrato i promotori del progetto.
Le argomentazioni della famiglia Meister, unitamente all’illustrazione del progetto (considerato dagli stessi proponenti naturalista e rispettoso dell’ambiente, strutturato su case in legno da collocare all’interno di un villaggio di lusso su vasta scala) sono state ascoltate con attenzioni dagli ambientalisti, capitanati dal referente di Mountain Wilderness Luigi Casanova; ma, alla fine, è arrivato un nuovo, deciso ed inderogabile, “no” .
«Da parte nostra è stata sostanzialmente un’operazione di ascolto», hanno spiegato in una breve nota i rappresentanti delle associazioni ambientaliste cadorine presenti all’incontro, «abbiamo sottolineato alcune delle criticità evidenti del progetto a partire dal fatto che il grande villaggio di lusso in larga parte dovrebbe sorgere su una torbiera. Ad oggi infatti riteniamo sia impensabile andare a consumare altro suolo libero, tanto più se al centro di un grande polmone verde e intatto come in questo specifico caso. Siamo a favore dell’industria alberghiera e della qualità del turismo, aggiungiamo che siamo anche contro le seconde case. Proponiamo la strada del riutilizzo delle opere esistenti oppure di quelle che si trovano in difficoltà attraverso opere di riqualificazione».
A proposito del fatto che il villaggio andrebbe ad insistere su una torbiera, gli ambientalisti precisano che si tratta «di un sito di grande valore naturalistico e culturale. oltre che strategico sul fronte della biodiversità, elemento indispensabile per le future generazioni».
Detto della posizione, ferma, degli ambientalisti, l’occasione è stata utile alla famiglia Meister anche per illustrare le tante cautele naturalistiche che verrebbero messe in atto dal momento dell’insediamento sulla zona di Auronzo scelta per la realizzazione del villaggio chalet di lusso, identificato come «la più adatta per lo sviluppo dell’attività ricettiva in Cadore, capace di portare vantaggi alla comunità locale».
C’è di più, perché il confronto ha tirato in causa anche le istituzioni locali, a partire dal Comune di Auronzo, chiamato dagli ambientalisti a «rendere pubblici i progetti depositati da tempo dalla società proponente come dovere di trasparenza verso tutti i cittadini», si legge ancora nella nota, «di fronte a questo tipo di iniziativa assunta dalla pubblica amministrazione torneremo ad esprimere, anche noi pubblicamente, una posizione a quel punto ufficiale e più articolata». —
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