Villa è senza il medico di base monta la protesta tra la gente

Quasi nessuno nella frazione sa di essere rimasto senza un dottore Il macellaio: «Come faranno gli anziani ad andare a Mel, Trichiana o Lentiai?»

borgo valbelluna

Una frazione senza il medico: monta la rabbia degli abitanti, costretti a scegliere un altro medico di base.

A Villa di Villa gli abitanti sono inviperiti per il pensionamento “forzato” del dottor Andrea Dall’O. Non è bastata neanche la raccolta di firme (415, praticamente tutta la frazione e oltre) per far tornare la Usl sui propri passi, col medico stesso disposto a rimanere qualche anno in più, vista anche l’epoca di Covid.

«È una vergogna: in mesi di pandemia lasciano la gente senza il medico. Gli abitanti di Villa non sanno neanche che non hanno più il medico e che devono nominarne un altro. E chi, poi? Come faranno a spostarsi a Lentiai, Mel o Trichiana»? Cioè a chilometri di distanza.

Una vergogna non senza pasticci: da qualche mese era andato in pensione il dottor Capraro a Trichiana e i suoi pazienti, fra le opzioni di scelta, avevano anche quella di Dall’O, mandato poi in pensione a inizio marzo. Ora saranno costretti a cambiare nuovamente.

Disfunzioni che alimentano il fuoco della protesta fra gli abitanti: non ci stanno a far cadere la cosa nel silenzio.

«Mi hanno mandato un whatsapp con l’annuncio», spiega Carlo Savaris, «ma gli anziani non hanno ricevuto alcuna comunicazione. Qui hanno tolto tutto: via la farmacia, ora via anche il medico. Io lavoro, ma gli anziani come faranno? Per il Covid non ci si può muovere e bisogna scegliere un altro medico tra Lentiai, Mel e Trichiana. Fra questi, uno va in pensione ad aprile. Come vengono organizzate le cose?»

«È inammissibile che una popolazione vecchia, in un momento di necessità, sia trattata così», spiega il macellaio, Sperandio, «è inaudito che in un momento di pandemia gli utenti siano senza medico e non abbiano neppure ricevuto la comunicazione. Non hanno possibilità di muoversi e dovranno rivolgersi per forza a Mel o Trichiana. Persone anziane, senza macchina: per loro l’ambulatorio era un punto di riferimento raggiungibile a piedi. È inutile che si dica che la montagna deve vivere se poi è trattata così. Minimo dovevano scrivere una lettera agli assistiti: gli anziani non sanno che sono senza medico e non è che si può sperare che abbiano la mail con cui sceglierne uno nuovo perchè non si può prendere appuntamento causa Covid...O vivo sulla luna io o qualcun altro non sa quali siano i problemi reali. Dal 10 marzo io ho mia madre che ha 78 anni e non sa ancora che è senza dottore».

«Gli anziani sono spaesati e arrabbiati», racconta Cinzia, che ha il bar in paese, «io ho la possibilità di spostarmi, ma molti no; senza contare che, fra i medici rimasti, molti andranno in pensione a breve. Di solito un medico accompagna il suo sostituto, qui invece nulla. Anche io non ho ancora trovato un sostituto: ma volevo il mio medico in paese, come tanti altri. Sono dispiaciuta, anche perché la decisione è caduta in questo periodo di difficoltà. Ma lasciatelo, no?»

«So che il dottor Dall’O era disponibile a fare qualche altro anno come medico di base», afferma Monica, «è sempre molto disponibile, se non si poteva andare in ambulatorio veniva lui. Per gli anziani era una sicurezza. Ora tutti dobbiamo fare una scelta diversa e anche io non so a chi far valutare i miei esami; ho provato a chiamare in ambulatorio ma non ha risposto nessuno. Ho chiamato anche la Usl per sapere come fare: mi dicono che va scelto un altro medico. Ecco, in epoca di pandemia mi sembra assurdo. Visto che si era proposto per qualche altro anno, potevano farlo continuare e farci superare questo periodo. Invece l’hanno tolto senza alcun preavviso, lui che è sempre disponibile, uno che faceva con passione e cuore il suo lavoro». —



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