Vicino molesto, tutto prescritto

Non doversi procedere anche per resistenza e la querela è inutile
BELLUNO. Tutto prescritto: non serve ritirare la querela. Sentenza di non doversi procedere per Romano De Poi, che doveva rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e molestie nei confronti di un vicino di casa, a Sois. Registrata l’assenza dell’imputato per motivi di salute e la sua richiesta di un rinvio, tramite il difensore Schillaci, è stato il pubblico ministero Tricoli ad accorgersi che il tempo era scaduto e i reati erano prescritti. Conseguente la sua richiesta di una sentenza di proscioglimento.


Non è stato ascoltato Silvano Serafini, il vicino che avrebbe dovuto spiegare quello che gli era successo e ritirare la querela, con la garanzia delle scuse e di non dover pagare niente in termini di spese processuali. L’uomo è stato costretto a lasciare l’aula del tribunale, senza poter nemmeno aprire bocca: ha solo ascoltato la sentenza. L’imputazione di resistenza a pubblico ufficiale era nata durante una perquisizione a casa di De Poi. L’uomo aveva fatto sapere alle forze di polizia di avere delle conoscenze molto in alto in tribunale. Conoscenze che potevano far passare un guaio ai quattro uomini in divisa inviati nella sua abitazione dalla procura della Repubblica.


Sarebbe andato personalmente a parlare con il giudice più importante del tribunale cittadino. Meglio che stessero attenti a quello che poteva succedere, perché si sarebbe rivolto anche al suo avvocato e allora chissà come sarebbe andata a finire. La seconda questione riguarda una serie di telefonate che l’imputato avrebbe fatto a un vicino di casa e ai componenti della sua famiglia, a tutte le ore del giorno e della notte.


Il destinatario ne aveva parlato sommariamente alla scorsa udienza e ieri avrebbe dovuto precisare meglio tutto. Non è stato necessario, perché è passato troppo tempo.
(g.s.)


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