Via libera dalla Regione alla vendita delle Braite

Prima si vendono le Braite, il complesso che ospitava la comunità per tossicodipendenti, e meglio è per il trasferimento della Ctrp (comunità residenziale protetta) di Borgo Ruga nella palazzina Fusaro. Un trasferimento che costa e per il quale, al momento, non ci sono soldi nelle casse dell’Usl Dolomiti.
Di buono c’è che la Regione ha appena autorizzato l’alienazione delle Braite, che consta di un edificio centrale di ampia metratura disposto su due piani e di terreni di pertinenza. L’ex residenza che di recente è stata ripulita e bonificata, necessita di un’importate attività di manutenzione ordinaria e straordinaria in alcune parti. È stata autorizzata alla vendita per un milione 273 mila euro, a cui si aggiungono poco più di ottomila euro per i terreni circostanti.
L’alienazione del complesso va di pari passo con il trasferimento della Ctrp, a ridosso della chiesa di Ognissanti, la cui sede è stata dichiarata non idonea dal punto di vista dell’abitabilità e dei criteri igienico sanitari. Ma per ristrutturare il piano rialzato di palazzina Fusaro (dove ci sono i servizi vaccinali e per il rinnovo e rilascio di patenti, oltre che l’anagrafe sanitaria) e per il trasloco, le spese in capo all’Usl sono insostenibili, aveva avuto modo di dire il direttore generale Adriano Rasi Caldogno.
Così adesso, l’azienda spera di riuscire a vendere le Braite per coprire, almeno in quota parte, i costi di questo trasferimento. Un’operazione non facile, si evidenzia dall’Usl, che già in passato aveva sondato eventuali manifestazioni di interesse all’acquisto, ma senza riscontri, perché l’immobile resta classificato come F, cioè con destinazione sociale.
Questo significa che qualche immobiliarista potrebbe acquistarlo, ma solo per poterci realizzare una struttura a valenza sociale, e non residenziale né commerciale, né appartamenti né ristoranti o pizzerie o bed and breakfast.
Nonostante l’Usl, un paio di anni fa, abbia fatto richiesta al Comune di cambiare la destinazione d’uso per rendere l’immobile più appetibile, non ci sono stati riscontri. Dal Comune si è preferito lasciare la struttura in capo all’Usl nelle sue funzioni originarie per evitare eventuali speculazioni edilizie. «Il nostro tentativo è quello di alienare e valorizzare le Braite con l’attuale destinazione d’uso. Per questo abbiamo attivato una procedura che ha una certa complessità e per la quale il responsabile unico del procedimento ha chiesto di avere un supporto giuridico», spiega il dg Adriano Rasi Caldogno. Un supporto giuridico, fornito dall’avvocato Enrico Gaz, che si estende anche all’altro progetto, quello sulla Ctrp del Borgo.
C’è in atto un importante progetto, sottoposto al parere della competente commissione regionale, la Crite, per il trasferimento della comunità terapeutica l’Alba. A questo proposito, la Commissione ha chiesto la redazione di un progetto generale di messa a norma, per quanto riguarda l’antisismica, di tutti gli edifici dell’Usl 1 Dolomiti prima di esporsi a livello finanziario per la quota di compartecipazione. Quest’ultima richiesta allungherà i tempi di attesa per dare agli utenti della Crtp una nuova sede. Ma c’è la speranza che nel frattempo qualcuno compri le Braite. —
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