Vertenza sulla tenuta Protti la coop dovrà risarcire

LONGARONE
La cooperativa sociale Mani intrecciate dovrà risarcire alcune decine di migliaia di euro per i danni procurati dalle attività dell’agriturismo La Mela alla tenuta Protti a Faè, tenuta nella quale fino a poche settimane fa era attivo l’agriturismo.
A stabilirlo – dice Giovanni Battista Protti, membro della famiglia proprietaria della tenuta – è stata una sentenza del tribunale civile di Belluno di mercoledì scorso. «Nel corso del periodo in cui la tenuta è stata affittata alla cooperativa – spiega Protti – gran parte del frutteto è stato purtroppo rovinato. Soprattutto a causa dell’incuria, o di malattie che hanno intaccato la salute delle piante e che non sono state curate adeguatamente. Questo ci ha spinto a tutelare i nostri interessi, e quindi a chiedere che il danno venisse riconosciuto e risarcito».
Intanto l’agriturismo, a inizio gennaio, ha chiuso l’attività: «È proprio a causa di questo contenzioso – specifica Protti – che non abbiamo voluto rinnovare il rapporto di concessione del terreno con la cooperativa».
L’attività dell’agriturismo a Faè era iniziata nel 1998, con lo scopo inserire nel mondo del lavoro ragazzi con problemi di tossicodipendenza e alcolismo durante la fase finale del percorso proposto dal Ceis, il Centro italiano di solidarietà, guidato a Belluno da don Gigetto De Bortoli. «Non possiamo che approvare gli obiettivi morali e sociali che don Gigetto persegue con il suo progetto – conclude Giovanni Battista Protti – all’inizio del rapporto di affitto la mia famiglia ha cercato di agevolare l’avvio dell’attività, proprio perché convinta della bontà dell’iniziativa. Ma purtroppo abbiamo subito dei danni, ed il tribunale lo ha riconosciuto».
Michele Giacomel
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