Vasco mai contattato parte la diffida all’agenzia

FELTRE. Il grande evento - quello a cui era proprio difficile credere - doveva essere collegato direttamente all'inaugurazione di una statua in bronzo da dedicare a Vasco Rossi, della quale però nessuno sa niente. A questo primo punto interrogativo si aggiunge l'incertezza del canale attraverso il quale l'agenzia “Stars of the show” di Brescia prometteva di portare il Blasco a Feltre per raccontarsi e per cantare qualche canzone all'interno di un grande spettacolo estivo al palaghiaccio, con la cover band Vascombriccola sul palco e la partecipazione, tra gli altri, della showgirl Elena Santarelli. Tutto si basava su un (presunto) rapporto di amicizia fra il titolare dell’agenzia e il rocker di Zocca. Niente di ufficiale, insomma. E neppure qualcosa di meno, viene da pensare a questo punto. Perché ieri dal clan di Vasco - nella fattispecie dalla sua fedelissima portavoce Tania Sachs - è arrivata al Corriere delle Alpi una dichiarazione che non lascia spazio a molti dubbi: «Mai preso contatti con nessuna agenzia, tutto quello che riguarda Vasco lo organizziamo direttamente noi».
Ecco allora che le incertezze si sommano, alimentando il sospetto di un raggiro. Da qualche giorno le risposte dell’agenzia di Brescia si sono fatte più vaghe e questo ha messo paura al comitato organizzatore, composto dai giovani Andrea Nascimbene e Andrea Andrighetti e dall’Auser, che per l’evento hanno investito rispettivamente 6 mila euro a testa (i due ragazzi) e 17 mila (l’associazione), a titolo di anticipo. Così ieri da Feltre è partita una diffida, inviata all'agenzia lombarda dall'avvocato Davide Fent. Nella lettera si solleva il dubbio sul fatto che ci sia la possibilità di mantenere fede agli impegni presi contrattualmente. Perciò si chiede l’immediata restituzione dei soldi, perché si ritiene di annullare comunque l'evento. Otto giorni di tempo per un bonifico di ritorno.
Si dicono «molto rattristati», i due ragazzi, che da alcuni mesi stavano tessendo i rapporti con l'agenzia di Brescia. Certo, le credenziali offerte e quel presunto rapporto di amicizia erano sembrate da subito un po’ scarse per un nome come quello di Vasco. «Infatti volevamo avere maggiori certezze», chiarisce il vicepresidente dell'Auser Romano Gobbi. Verifiche e controlli ne sono stati fatti tanti e in modo accurato, assicura Andrea Nascimbene: «Da tre mesi come comitato di lavoro stiamo organizzando la manifestazione in occasione dell'anno europeo dei giovani e degli anziani», esordisce. «L’agenzia ci ha proposto un evento in cui Vasco doveva essere l'ospite, la special guest e non fare un concerto intero. Abbiamo iniziato a muoverci a livello di permessi, ottenuto il patrocinio del Comune e chiesto le autorizzazioni per il palaghiaccio. Non per arrivare a un guadagno personale ma per raccogliere fondi a livello solidale e dare ossigeno al territorio con un forte richiamo turistico. Abbiamo in mano il contratto firmato e timbrato dall’agenzia dopo scambio di corrispondenza, con una clausola di risoluzione che prevede la restituzione di quanto versato purché la comunicazione sia effettuata almeno dieci giorni prima dell’evento, quindi il 4 luglio». Perciò alla luce dei dubbi emersi negli ultimi giorni, l'Auser ha incaricato l'avvocato di inviare la raccomandata, con l’obiettivo di recuperare il denaro versato. Un’altra considerazione la fa il presidente provinciale dell'associazione Ivano Platolino: «Lo scopo dell'iniziativa era quello di aprire un fondo per il Filo d'argento, il servizio a favore degli anziani che si trova in difficoltà a causa della crisi», evidenzia. «L'Auser ha una certa credibilità e l'obiettivo era quello della raccolta fondi con il fine di assicurare la continuazione dell'accompagnamento solidale. Siamo comunque proiettati verso il 14 luglio per organizzare qualcosa di importante e per farlo ci affidiamo a due ragazzi competenti. I giovani aiutano gli anziani, è questo il principio della nostra collaborazione». Vasco o non Vasco, insomma, qualcosa si farà. Ma prima bisogna recuperare i soldi.
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