Valanghe, muore scialpinista travolto a Cortina

CORTINA. Un anfiteatro di neve che viene giù di colpo: Mariano Innino, 41 anni, è stato travolto da una valanga di 500 metri per un fronte di 40: ha perso la vita sul Col Bechei, zona Brunico. Illeso l’amico Stefano Governo, 51 anni, che deve la vita a una cresta sotto la quale s’è rifugiato in tempo. Là, sul Col Bechei, i due scialpinisti veronesi, entrambi dell’associazione Giovane Montagna, avevano iniziato il ritorno da una escursione cominciata a Fiames. Ma alle 12, ora del distacco, era già troppo caldo.
«Una montagna che viene giù: da sopra s’è staccato tutto quando siamo entrati nell’anfiteatro»: così l’immagine della tragedia negli occhi dello scialpinista illeso.
I due si erano tolti gli sci per la traversata. Stefano Governo ha visto «partire» Innino, travolto dalla massa di neve: una valanga a blocchi che ha trascinato il 41enne in un canalino, poi per almeno altri 350 metri tra salti di roccia. Governo invece ha trovato riparo sotto una cresta e si è salvato.
I due stavano risalendo la strada che taglia la val di Fanes in direzione di Col Bechei, quando pare abbiano deciso di abbreviare dal versante esposto a sud, quello che guarda la val d’Antruiles. Governo e Innino hanno deciso di togliersi gli sci per affrontare il traverso in maggiore sicurezza e si sono dunque affacciati sull’anfiteatro naturale. Ma appena iniziato il cammino, la valanga a blocchi si è staccata e ha travolto il 41enne, spingendolo in un canalone, centinaia di metri più in basso, dopo salti di roccia.
E’ stato Governo a telefonare al 118 per dare l’allarme: lui è rimasto praticamente illeso. Sotto choc, sarà recuperato dall’elicottero del Suem di Pieve di Cadore che ha portato in quota anche i tecnici del soccorso alpino di Cortina e le due unità cinofile utilizzate per le ricerche dello scialpinista travolto.
Era passato mezzogiorno quando c’è stata l’allerta per i soccorsi: alle 12.47 l’allarme, per la precisione. L’eli del Suem di Pieve, con l’unità cinofila da valanga e il tecnico del Soccorso alpino di turno con l’equipaggio, ha effettuato la ricognizione e individuato alcuni oggetti dello sciatore, che indossava l’Arva: un bastoncino, uno sci. Il corpo era più a valle, in fondo al canalone, dove era stato spinto, abbastanza in superficie: mentre il tecnico si stava calando con il verricello ha visto infatti un braccio affiorare dalla neve. Per il 41enne veronese non c’era ormai più nulla da fare: il medico ha constatato il decesso, avvenuto probabilmente per i salti di roccia subiti sotto la spinta della neve.
Sul posto anche l’elicottero dell’Air Service, che ha trasportato in quota le squadre del Soccorso alpino di Cortina e altre unità cinofile. Una volta estratta dalla neve, la salma è stata ricomposta e trasportata a valle. Già nel tardo pomeriggio era stata messa a disposizione dei familiari.
Del caso sono stati informati i carabinieri di Cortina, che hanno condotto le prime indagini e sentito anche l’amico illeso: le prime risultanze sono state trasmesse alla procura di Bolzano, essendo competente per territorio. I carabinieri hanno quindi acquisito la testimonianza di Governo. Dalle risultanze degli accertamenti, si sarebbe appunto staccata la neve dell’intero anfiteatro per un fronte di oltre 200 metri, che ha trascinato via a valle il malcapitato. Gli atti saranno comunque trasmessi ai carabinieri di Brunico per competenza. Il Soccorso alpino rimarca l’elevato rischio valanghe, legato al rialzo termico che sta provocando la caduta di valanghe in tutti i versanti e invita alla prudenza.
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